L'angolo dedicato ai libri del blog "Dentro al Replay"

mercoledì 30 giugno 2010

"La disciplina del mare" sotto l'ombrellone

Un lettino all'ombra, una leggera brezza marina, il lento ritmo delle onde sulla battigia... quale posto migliore per leggere "La disciplina del mare"? ;-)


Canon EOS 450D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/1.250 - F2.8 - ISO100 @ 159 mm.




Luciana Quattrini
"LA DISCIPLINA DEL MARE"


Casa editrice: Prospettivaeditrice
Collana Gialli 16
anno 2010, 206 pagine, € 12,00
foto di copertina: "Incontro" di Libero Api


In una cittadina sulla costa Adriatica viene rinvenuto in mare, da un vecchio pescatore, il cadavere di una ragazza bellissima. Il commissario Rodi uomo problematico e profondo indaga. Il filo si dipana tra gli umili frequentatori del porto e i nuovi ricchi. Il colore, l'odore della città, il suo carattere flemmatico e scostante si manifesta nei luoghi più familiari. Il fulcro della vicenda è rappresentato da un ragazzo magrebino, Amin che accentra i desideri inconfessabili di personaggi molto lontani tra di loro. L'avidità, la freddezza di alcuni si scontrerà con la compassione inaspettata di altri. L'eco di un fatto storico si intreccia con il presente. I fantasmi tornano a condizionare i vivi, perché hanno ancora qualcosa da insegnare. La memoria percorre la vicenda e ognuno, a suo modo, capirà che è inutile dimenticare. Tutto ritorna, ma tutto serve per evolvere anche nella difficoltà, nell'intento di essere migliori. Destino comune a tutti gli uomini che arrancano per cercare la loro scintilla di felicità. Il mare, personaggio muto e incombente, pervade l'azione.

martedì 29 giugno 2010

"La sedia vuota" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LA SEDIA VUOTA

Quadriplegico da anni, Rhyme vuole recuperare almeno in parte la sua mobilità. Con Amelia si reca perciò nel North Carolina per sottoporsi all'operazione. Ma appena arrivati le autorità chiedono il loro aiuto in un'indagine: nell'arco di ventiquattr'ore nella cittadina di Tanner's Corner ci sono stati un omicidio e il rapimento di due giovani donne. Il principale sospetto è uno strano adolescente di nome "l'Insetto". Rhyme e Amelia riusciranno ad inchiodare il giovane, ma nemmeno Rhyme potrebbe mai sospettare che Amelia non sarà d'accordo con lui e fuggirà nella palude insieme al ragazzo che lui considera uno spietato assassino. E così Rhyme si trova ad affrontare la sfida più difficile: quella con la donna cui ha insegnato tutto ciò che sa.

Titolo originale: "The Empty Chair", 2000
Casa Editrice Rizzoli (BUR Best Seller)
Traduzione: Maura Parolini, Matteo Curtoni
480 pagine - € 8,00


LA RECENSIONE DI Scheletri.com:
[...] Premetto che questo thriller, è una specie di sequel, considerato che ha come protagonisti la fortunata coppia di investigatori de “Il collezionista di ossa” ed è d’obbligo sottolineare che, senza dubbio, si sfrutta molto la caratterizzazione già elaborata in precedenza, e soprattutto, indelebilmente segnata dalle immagini della trasposizione cinematografica.
Quindi inutile raccontarsela: bastano poche pagine e subito compaiono le facce di Angelina Jolie e Denzel Washington, e non si può dire che ciò nuocia alla narrazione (potere dell’immagine).
In ogni caso mi sono permesso di fare un gioco, che qualunque lettore un po’ smaliziato potrebbe fare, con i thriller in generale e con quelli di Deaver in particolare.
Il giochetto è una gara con l’autore, cercando di prevedere, già dalle prime righe, i colpi di scena che si susseguiranno lungo le pagine (perché già si sa che si susseguiranno). Un punto al lettore quando indovina, un punto all’autore quando si prende una cantonata.
Le regole che mi ero imposto erano piuttosto semplici:
È sufficiente “pensare al contrario” e dubitare di ogni affermazione.
Se Tizio sembra tanto buono e degno di compassione... Allora è cattivo.
Se Caio sembra tanto stronzo e degno di odio... Allora sarà buono.
Se Sempronio sparisce e pare morto... Allora è vivo.
Se sta per succedere qualcosa... Non succederà.
Se temete che stia per succedere qualcosa... È già successo.
Insomma, basta utilizzare un “modus leggendi” gonfio di disincanto e sospetti, quasi come Denzel Wash... ehm, pardon, Lincoln Rhime.
Ebbene, io l’ho fatto. Volete sapere com’è andata? Ha vinto Deaver!
Non clamorosamente, no. Anzi, a una cinquantina di pagine dalla fine ero chiaramente in testa (e quindi anche un po’ innervosito, per aver indovinate buona parte dei colpi di scena, fino a quel punto). Ma poi il libro sembrava non finire mai, e visto che Deaver non pare uno che spreca troppe pagine senza che succeda qualcosa, in quelle ultime righe mi ha affiancato e superato, lasciandomi soddisfatto e spossato, da una lettura che è stata, nelle seconda metà del libro, sempre più frenetica e avvincente.
Il prezzo da pagare se volete tentare questo gioco, ovviamente, è che ci si rovina un po’ il libro, ma visto che è una malattia naturale di chi legge thriller, quella di cercare di indovinare “chi fa cosa e perché”, è un giochetto che potete fare, soprattutto con questo autore.
Per quanto riguarda il sasso, che anche un lavoro perfettamente calibrato e credibile come questo, può lasciare nella scarpa del lettore, siamo di fronte ad eventi di poco conto, che raramente sollevano domande o perplessità.
In questo libro, non essendoci situazioni assurde o pirotecniche, le ambientazioni e i personaggi risultano credibile e ben riusciti, e anche la trama, presenta una credibilità che non soffre mai dei ritmi che le vengono imposti. Certo, viene da chiedersi qualcosa del tipo: “Oh, ma tutto a questi qua succede!?” ma siamo nella finzione letteraria, e la si accetta volentieri.
Insomma, questo non è solo un thriller, ma è un manuale, un prototipo pressochè perfetto di un certo tipo di letteratura. La costruzione dell’intreccio, la descrizione di luoghi, fatti e persone e le tecniche di narrazione (il flash-back in primis) sono usate in modo ottimale, senza che si possa muovere una benchè minima critica. Davvero nulla da eccepire. Ovviamente, sia chiaro, state leggendo un thriller che va preso nel suo tentativo di essere verosimile, e non veritiero. E questo libro lo è. Da leggere! [...]


IL MIO GIUDIZIO:
Ho paura di ripetermi, ma ad ogni recensione di un libro di Deaver (sto leggendo la serie delle "indagini di Lincoln Rhyme") non posso fare a meno di elogiare il suo modo di scrivere, di stupirmi per come riesca a mantenere viva la suspance fino all'ultima pagina ed a meravigliarmi ogni qualvolta ciò che sembra scontato si trasformi nell'esatto opposto.
E poi, dopo ogni libro dello scrittore americano, ci si sente un po' più ricchi di conoscenze di ogni genere: scientifiche, mediche, naturali, storiche, psicologiche...
I racconti di Jeffery Deaver hanno solamente due difetti: sono troppo corti (ma questa è una falsa impressione, dal momento che non si può fare a meno di "divorarli") e danno dipendenza, parecchia dipendenza...
Uhm... rettifico, quelli citati non sono difetti, ho sbagliato: sono pregi! ;-)


L'AUTORE:
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


I COMMENTI DEI LETTORI:
So che a molti di voi il sentir definire "sorpresa" Deaver sembrerà strano però nel mio caso si tratta della prima sua opera che leggo ed appunto sono rimasto molto soddisfatto. Questo romanzo è il terzo della saga di Lincoln Rhyme ed Amelia Sachs, i quali si trovano ad indagare in una cittadina fuori dal tempo degli Stati Uniti al fine di ritrovare una ragazza sequestrata da un personaggio psicotico da tutti chiamato l'insetto per motivi abbondantemente approfonditi nel racconto. Il libro è ben scritto, ricco di particolari e mai avaro di colpi di scena. Bello il profilo psicologico di Rhyme. Sicuramente consigliato.

E’ un libro davvero molto bello come tutti quelli di Deaver e vi assicuro che lo finirete in un batter d’occhio. La scrittura è sempre molto fluida e intensa, coinvolgente e con molti dialoghi che sanno dare un senso di velocità in alcuni momenti. Per chi non avesse ancora letto nulla di questo autore, vi consiglio di cominciare a leggere i libri nell’ordine giusto perché oltre alle storie che finiscono in ogni romanzo, c’è anche una storia di fondo che è quella di Lincoln Rhyme e quella tra lui ed Amelia. Per chi ama i thriller Deaver è sicuramente uno degli scrittori migliori che possiate leggere quindi mi raccomando di non perdervelo.

I primi 25-30 capitoli sono di una noia quasi mortale... e se pensate che il libro è formato di 46 capitoli potete capire che la media parla da sola!
La storia sicuramente si differenzia dalle precedenti, non descrive efferati omicidi, la trama si snoda in maniera molto dettagliata sotto forma di INDAGINE, di affannose ricerche, di prove, di tabelle che riportano elenchi di indizi da decifrare... sicuramente ti fa partecipare alla ricerca del colpevole... ma non a tutti può piacere una lettura del genere... chi l'ha letto saprà dirmi... Prima di leggerlo ero certa che mi sarebbe piaciuto... conosco il modo di scrivere di Deaver e so bene che riesce a tenermi incollata alle pagine dei suoi libri come pochi sanno fare... e poi i protagonisti erano quelli che preferisco in assoluto, Lincoln Rhime e Amelia Sachs, indimenticabili nello "Scheletro che balla"... ma più andavo avanti e più dovevo fare i conti con la delusione per una lettura poco appassionante... quasi banale per i primi 30 capitoli... Devo dare atto certo che cio' che sembrava logico e scontato per buona parte del libro, alla fine non lo è affatto... ma devo ammettere che non vedevo l'ora di finirlo e passare ad una lettura diversa... La trama si snoda attraverso indizi, interpretazioni di prove che avrebbero scoraggiato il migliore poliziotto, ma non Rhime... l'eroe di Deaver... e inseguimenti affannosi, difficili, il tutto si chiuderà con una strage... un lago di sangue... troppi morti per un caso, almeno apparentemente banale (un rapimento innocente di un adolescente ossessionato dalla sua bella...) ma alla fine come in ogni thriller che si rispetti CIO' CHE SEMBRA NON E' MAI!!! Gli ultimi 5 capitoli li ho letteralmente divorati... ecco il Deaver che conoscevo... appassionante e sorprendente... cio' che svela non avrei mai potuto immaginarlo, e rende la storia davvero interessante e avvincente... ma solo per gli ultimi 5 capitoli accidenti...! Banali e scontati invece i modi in cui i protagonisti riescono sempre a venir fuori dalle situazioni più difficili, Amelia Sachs rischia la pena di morte per aver ucciso accidentalmente un suo collega, ma alla fine... viene scagionata, Rhime rischia di essere ucciso ben due volte e nessuno avrebbe potuto salvarlo, ma miracolosamente succede sempre qualcosa che lo fa cadere in piedi; oddio mi rendo conto di aver scelto un paragone poco felice per un tetraplegico...ma spero di aver reso l'idea:-) Insomma alcune cose sembrano davvero farci capire che è una storia di pura fantasia e che nulla del genere potrebbe capitare nella vita reale... c'è gente che muore per molto meno e che va in prigione per anni senza aver commesso nulla... tirate voi le somme... Se ve lo consiglio? Eh... bella domanda... diciamo che se ve lo prestano e non avete nient'altro sotto mano che v'interessi di più al momento... perchè no... ma diversamente... io lascerei perdere... esistono thriller migliori, Deaver mi perdoni... :-)

Il primo libro che avevo letto, lo scheletro che balla mi aveva deluso, perché le intuizioni di Rhyme erano troppo perfette e precise, giusto prima che accadesse qualcosa di irreparabile, lui riusciva in qualche modo ad anticipare gli eventi e risolvere il problema... ma il tutto sembrava artefatto e falso, mentre in questo libro le intuizioni di Lincoln sono piu lineari, e alcune soluzioni risultano anche sbagliate, ma per questo più vere, quindi se vi piacciono i thriller con contorni gialli, vi consiglio questo libro non lo lascerete un secondo.

A mio parere questo thriller di Jeffrey Deaver è appena un gradino sotto i suoi precedenti capolavori quali “Lo scheletro che balla” e lo straordinario “Il collezionista d’ossa”, qui l’inizio è lento, quasi a rispecchiare la atmosfera della sonnolenta, provinciale, cittadina di Tanner's Corner, nella quale si svolgono i fatti, poi però il romanzo gradualmente accelera il ritmo, suspense e tensione cominciano a crescere a dismisura di pagina in pagina, colpi di scena imprevedibili non mancano ed il finale è sicuramente imponderabile. Avvincente e sorprendente, si conferma lo scrittore un vero maestro del thriller, la sua tensione narrativa raggiunge altissimi livelli, leggendo queste pagine bisogna ricordarsi che niente è come appare, non dare nulla per scontato e pensare che le sorprese si possono celare dietro ogni foglio. Non si può pensare di essere “vaccinati” alle arguzie dello scrittore americano, lui riesce sempre a cogliere alla sprovvista con le sue trovate. Il romanzo di Deaver, come spesso accade leggendo i suoi libri, è come una calamita che attira irresistibilmente alle sue pagine, vi sconsiglio di leggerlo se avete impegni urgenti, perché difficilmente avrete voglia di allontanarvene fino alla sua conclusione.

news in libreria: "Il tesoro dell'imperatore" di Steve Berry

Il testamento segreto di Napoleone
Un tesoro leggendario e una cospirazione internazionale nell'avventura più emozionante di un autore bestseller in tutto il mondo



Steve Berry - IL TESORO DELL'IMPERATORE

Cotton Malone viene coinvolto dal suo mentore, Henrik Thorvaldsen, nelle indagini su un'associazione segreta di magnati europei, implicati in un'oscura cospirazione internazionale. Ma Cotton non può immaginare che quelle ricerche lo metteranno sulle tracce di un favoloso tesoro e lo obbligheranno a scegliere tra la fedeltà nei confronti dell'amico e la lealtà verso il suo Paese.

Titolo originale: The Paris Vendetta
Editore: Nord
Anno di Pubblicazione: 2010
504 pag. - € 18,60


Avvocato e scrittore di successo, Steve Berry i primi di luglio tornerà nelle librerie italiane con un nuovo e coinvolgente thriller, "Il tesoro dell’imperatore", appartenente alla famosa serie "Cotton Malone".
Gli altri romanzi della serie pubblicati in Italia, in particolare, sono: L’ultima cospirazione (Nord, 2006); Le ceneri di Alessandria (Nord, 2007); L’ombra del leone (Nord, 2007) e La tomba di ghiaccio (Nord, 2008).

Anche questa volta, quindi, il protagonista del libro è Cotton Malone, l’ex agente del dipartimento di Giustizia americano, trasferitosi a Copenhagen e direttore di una libreria specializzata in libri d’epoca. In cuor suo Cotton Malone è ancora tormentato dai sensi di colpa per non essere riuscito a salvare Cai Thorvaldsen, un giovane diplomatico di origini danesi morto in un attentato. Dopo due anni dalla morte del giovane, in particolare, le autorità ancora non sono riuscite a far chiarezza sull’accaduto: qualcuno sa più di quanto, in realtà, voglia far credere...
Il ricco padre di Cai, Henrik Thorvaldsen, però, sembra avere tra le mani ancora qualche importante carta da giocare. I sospetti, infatti, sembrano concentrarsi sulla figura di Lord Ashby, un esperto ladro e falsario che, in questa occasione è stato assoldato da un gruppo di personalità influenti e di fama mondiale, ricchi senza scrupoli, per trovare il leggendario "tesoro di Napoleone". Questo gruppo di ricchi, in particolare, si è organizzato in una sorta di società segreta che prende il nome di "Club di Parigi".
Venuto a conoscenza dei piani del Club di Parigi e dello stesso Lord Ashby, Henrik Thorvaldsen è intenzionato a vendicarsi della morte di suo figlio e chiede a Cotton Malone di mettersi sulle tracce del misterioso tesoro in modo da anticipare il ladro e ostacolare i piani del Club.
Henrik Thorvaldsen, però, non è l’unico interessato a catturare Lord Ashby: anche il governo degli Stati Uniti, infatti, è sulle tracce del falsario da molti anni. Cotton Malone, quindi, dovrà scegliere se essere fedele al suo Paese oppure aiutare Henrik a vendicare suo figlio.

lunedì 28 giugno 2010

"L'uomo scomparso" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - L'UOMO SCOMPARSO

Tutto comincia in una scuola di musica di New York. Un killer, compiuto un omicidio, si chiude dentro una classe. In pochi minuti la stanza è circondata dalla polizia. Improvvisamente dall'interno arriva un urlo, seguito da un colpo di arma da fuoco. Sfondata la porta, gli agenti si trovano di fronte a un mistero: nell'aula non c'è nessuno. Una nuova sfida per Lincoln Rhyme e la bella Amelia Sachs: per lei la risoluzione del caso potrebbe significare una promozione, mentre per Lincoln è solo l'ennesimo duello con un criminale che stavolta è anche un maestro dell'illusionismo, "il Negromante", che li provoca con delitti raccapriccianti e sparizioni sempre più diaboliche.

Titolo originale: "The Vanished Man", 2003
Casa Editrice Rizzoli (BUR Best Seller)
Traduzione: Maura Parolini, Matteo Curtoni
464 pagine - € 7,90


LA RECENSIONE DI Fantascienza.com:
Nuovo appassionante capitolo della saga che vede ancora una volta protagonista la coppia più famosa del thriller contemporaneo.
Per Lincoln Rhyme, criminologo del Dipartimento Di Polizia della grande Mela, è arrivato il momento di duellare con un nuovo, astuto e diabolico serial-killer. Stavolta è tutto diverso: l'uomo sembra usare trucchi di magia, o meglio di illusionismo, e mentre altri omicidi si consumano in modo sempre più misterioso e terrificante, Lincoln, al fianco della sua consueta assistente Amelia Sachs e di una ragazza di nome Kara, apprendista illusionista, si immerge nell'oscura e ambigua realtà della magia, dove i diversionisti sono capaci di trarre in inganno non solo gli occhi, ma anche la mente... e dove tutto ciò che sembra ovvio, imminente, è l'esatto contrario.
Il nuovo thriller di Deaver è uno di quegli scritti la cui natura sensazionale si comprende bene dalle prime pagine. La suspance, gli intrighi e i sentimenti fortemente umani dei protagonisti, non hanno mai smesso di fuoriuscire dalla penna dell'autore nella stesura finale neanche per un istante, conferendo comunque uno stile scorrevole, fluido e perfetto; del resto l'americano è maestro di quest'arte: esporre con parole chiare concetti, dialoghi e vicende che però imprimono tensione... brivido.
Deaver, è stato definito dal Times come il miglior autore di gialli-thriller del nostro tempo e questo romanzo ne è una conferma brillante. Un libro che lascia con il fiato sospeso dalla prima all'ultima riga, dove la soluzione definitiva all'enigma sembra essere più volte percepita, ma che però, inevitabilmente, scivola sempre di mano...


IL MIO GIUDIZIO:
Deaver riesce sempre a stupirmi. Colpi di scena continui (forse troppi?), ore di sonno (le mie) perse correndo dietro ad un colpevole che sembra inafferrabile, e anche se si riesce ad acciuffare sparisce in una nuvola di fumo... inizi a fare un'ipotesi sull'identità dell'assassino e quando, proseguendo con la lettura, ti sei fatto un'idea sul probabile colpevole, lo scrittore ti cambia le carte in tavola e tutto viene rimescolato... un rompicapo senza fine, una suspance continua.
Si arriva in fondo quasi senza fiato: grazie Deaver!
Ed ora non vedo l'ora di leggere il prossimo episodio della serie de "le indagini di Lincoln Rhyme"...


L'AUTORE:
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


I COMMENTI DEI LETTORI:
E' una tipica lettura estiva. Veloce e incalzante, senz'altro si legge tutto di un fiato. Il problema di questo libro è che ci sono troppi colpi di scena, diventa esagerato, poco verosimile e dunque alla fine un po' deludente. Ho apprezzato molto di più Deaver in La Lacrima del Diavolo.

Pessimo, veramente pessimo. Deaver scrive le solite cose e poi quando fa l'identikit del killer descrivendo la scena del crimine... risulta troppe volte ripetitivo e fa si che la lettura sia noiosa. La struttura dell'UOMO SCOMPARSO l'ho trovata uguale a IL COLLEZIONISTA DI OSSA. Il criminologo si piange sempre addosso... non mi piace. Da non leggere assolutamente perchè troppo scontato.

Carino, non indimenticabile, ma godibile. Non mi ha però invogliato a scoprire l'autore... non so se leggerò altro di Deaver.

Il ritmo incalzante fin dalle primissime pagine coinvolge nella lettura, l'uso di "diversioni" e trucchi magici a lungo andare spiazza anche chi legge, tanto che verso la fine non si sa più a cosa crere e cosa aspettarsi... forse nel finale ha un po' ecceduto con i colpi di scena, ma nel complesso mi è piaciuto molto, di certo gli amanti del genere non si annoieranno!

Dopo un inizio avvincente, soprattutto se si è affascinati dal mondo della magia, l'autore si è purtroppo smarrito in una trama troppo contorta ed inverosimile. Personaggi interessanti spariscono e geni del male diventano improvvisamente un po' stupidi, che delusione! Per rifarmi ho iniziato a leggere i racconti della raccolta Spirali che mi hanno riconciliata con Deaver.

Un libro bello e avvincente. I colpi di scena si susseguono fino all'ultima pagina, come appunto i giochi di prestigio di un mago. Dal cappello a cilindro di Deaver esce un piccolo gioiellino.

E' il primo lirbo di Deaver che leggo e l'ho trovato molto avvincente anche se spesso si dilunga in particolari poco comprensibili ed inutili. Anche i colpi di scena sono veramente eccessivi e a volte un po' inverosimili. Comunque,in considerazione del ritmo incalzante e del coinvolgimento, prevedo di leggere altri libri di questo autore.

Non il mio preferito ma in grado di tenerti con il fiato sospeso... forse per l'intreccio con i giochi di illusionismo e una "vittima" che aiuta il criminologo a catturare il cattivo...

Ottimo come tutti i suoi romanzi. Ritmi serrati e colpi di scena dalla prima pagina... trasformazioni e numeri di prestigio a non finire... grande Jeffery

Lyncoln Rhyme e Amelia Sachs riprendono la caccia: un nuovo serial killer insanguina le strade di New York. Un caso incredibile, una catena di delitti impressionante, un assassino che per far perdere le proprie tracce usa i trucchi dei grandi maestri dell'illusionismo. Lyncoln e Amelia vengono proiettati da un Deaver tarantolato in quel mondo suggestivo e ambiguo in cui finzione e realtà si mescolano sino a confondere chi indaga e, a tratti, purtroppo anche chi legge. Un gioco spietato, una corsa contro il tempo, una partita con la morte dove nulla è mai quello che sembra. Deaver stavolta supera sé stesso senza mettere la freccia e rischia purtroppo di finire in testacoda nel finale. Nessun colpo di sonno, tranquilli, solo un eccesso di velocità che, comunque, coinvolge e stupisce riga dopo riga. Come per il "Collezionista di ossa", più che un romanzo Deaver ci fa divorare una sceneggiatura. Condita e saporita forse più del dovuto ma che non resta sullo stomaco. Un libro da leggere, soprattutto se digerite a fatica le storie di Faletti.

Ho letto altri libri di Deaver e questo è sicuramente il peggiore;la delusione mi ha spinto a cominciare subito "IL GIARDINO DELLE BELVE", sempre di Deaver, mi mancano 50 pagine, ma è tutta un'altra storia. Bisognerebbe spiegare a Deaver che probabilmente un colpo di scena in meno, ma una trama più realistica, gli renderebbe di più.

Mi è piaciuto soprattutto perchè mi attirano i giochi di magia, insuperabili nel testo. Trama avvincente ed il libro si legge senza voler smettere. Un po' forzato il finale? Forse, ma piena assoluzione.

Romanzo poco fluido e troppo complicato dalla metà in poi. Qualche buon colpo di scena c'è, ma ritengo siano troppi e questo eccesso appesantisce il racconto, troppo ingarbugliato, pur se alla fine comprensibile. Mi sono visto costretto a saltare alcune pagine, sperando di arrivare il prima possibile alla conclusione e ho anche pensato di non riuscire ad arrivare sino in fondo... Ammetto che il genere poliziesco puro non mi aggrada e questo sicuramente ha inciso sul mio giudizio. Ma, al di là di questo, lo stile dello scrittore non mi ha catturato, se non a tratti. Ne consiglio, quindi, la lettura ai soli appassionati di Jeffery Deaver.

Buonissimo libro, costante la suspance, anche quando credi di aver capito tutto giri la pagina e... sorpresa, non hai capito niente! bravo l'autore!

Che dire? E' un libro che si legge piacevolmente, anche se la successione dei colpi di scena, alcuni dei quali gratuiti, è forse eccessiva. Un appunto: potrebbe l'autore ogniqualvolta nomina Amelia Sachs non ricordarci le sue ginocchia artritiche? Non dimentichiamoci che nel film "Il collezionista di ossa" Amelia è stata interpretata dalla "sanissima" Angelina Jolie. Lo paragonerei a un buon bicchiere di Lambrusco, leggero, frizzante ma non indimenticabile.

Jeffery Deaver non ha bisogno di troppi colpi di scena per attirare la mia attenzione! Amo la sua scrittura, fluida, semplice e piacevole. Amo i suoi personaggi intensi. Amo questo scrittore! L’uomo scomparso rientra nello stile dello scrittore e l’unica critica che mi sento di dare è l’eccessiva esagerazione dei colpi di scena che porta la trama a essere forse troppo contorta. Sicuramente tra i libri letti di Jeffery questo non è tra i migliori, ma resta comunque molto bello!

Ciò che mi è sempre piaciuto dei libri di Deaver sono stati i colpi di scena finali, pochi precisi e sconvolgenti da rigirare la storia come un calzino e farti vedere il racconto da un punto di vista diverso da ciò che avevi letto fino a quel punto. Ecco, questa caratteristica secondo me è stata troppo esasperata in "l'uomo scomparso" infatti nelle ultime 100 pagine si susseguono vorticosamente una ventina circa di colpi di scena innaspettati alcuni geniali e precisi altri del tutto superflui e fuori luogo... risultato: c'è il rischio di trasformare quello che poteva essere l'ennesimo capolavoro letterario di Jeffery Deaver in una patetica buffonata. Un finale così ricco che contrasta con una prima parte del libro un po' noiosa in cui, a parte qualche rocambolesco inseguimento poliziesco in città, non succede nulla o quasi a parte analizzare in maniera troppo tecnica e scientifica le prove raccote.

La coppia di protagonisti presenta, esasperandoli, tratti di molte altre coppie di detective, in primis Wolfe-Goodwin: l’uno dedito alla mera attività logica, l’altro all’azione. Qui, Lincoln Rhyme è addirittura tetraplegico, Amelia Sachs è agente di polizia in carriera. I due, che sono anche amanti (suppongo platonici...) vanno a caccia di un assassino-illusionista. Sulle motivazioni del serial killer, si innestano divagazioni stravaganti, la vicenda si trascina tra pretesi colpi di scena che lasciano alquanto indifferenti. Noioso

Ho letteralmente divorato questo romanzo, che considero uno dei più riusciti tra quelli -sempre e comunque avvincenti, almeno a mio avviso- scritti da Deaver, da anni il mio autore preferito, capace di stupirmi e catturare la mia attenzione come nessun altro. Il suo è uno stile di scrittura piacevolissimo, e la ricostruzione della scena del crimine e degli aspetti scientifici delle indagini è estremamente precisa e puntuale, ma non per questo di difficile comprensione, anzi. Vi consiglio caldamente la lettura de "L'uomo scomparso", certa che non vi deluderà!

lunedì 21 giugno 2010

Bologna: presentazione del libro "La disciplina del mare" di Luciana Quattrini

il Giallo "La Disciplina del mare", opera prima della scrittrice senigalliese Luciana Quattrini, dopo la presentazione a Senigallia e a Pesaro, verrà presentato da Giorgia Olivieri a Bologna mercoledì 23 giugno 2010 alle 18, presso la libreria Trame in Via Goito, 3/c.
All'incontro seguirà un aperitivo.

Luciana Quattrini
"LA DISCIPLINA DEL MARE"


Casa editrice: Prospettivaeditrice
Collana Gialli 16
anno 2010, 201 pagine, € 12,00
ISBN: 978-88-7418-625-9
foto di copertina: "Incontro" di Libero Api

Il giallo è un tributo alla città di Luciana, al carattere dei suoi abitanti, sornioni ed ironici al limite del sarcasmo, in cui l’autrice si identifica con lucidità, con indulgenza.
Un luogo diventa di tutti quando riesce a penetrare nell’immaginario collettivo attraverso emozioni e storie intriganti. Questo è il traguardo a cui l'autrice tende.
La vicenda nasce dal ritrovamento di una ragazza annegata in mare.
Fabrizio Rossini, un vecchio pescatore, ne rinviene il cadavere e lo riporta a riva. Ma la morte di Angela non è accidentale. La sua ambizione, la sua vita trasgressiva infastidivano molti.
Il commissario Roberto Rodi indaga, ma lui stesso conduce un'esistenza con zone d'ombra inconfessabili che si legheranno involontariamente all'omicidio. Il ritratto di una città di riviera come tante si delinea nel confronto con l'umanita tragica dei poveri diavoli ed il cinismo dei nuovi ricchi. Nessuno è innocente. Ognuno ha qualcosa da nascondere, ma anche qualcosa da insegnare.
E il mare? Il mare batte l'onda indifferente al destino degli uomini.


Luciana Quattrini è nata a Senigallia, dove vive e lavora, nel 1957.
Questa è la sua opera prima... prima che sia troppo tardi. Un impegno con se stessa per realizzare un intento che viene da lontano, perché "i sogni svaniscono quando non li rincorri più".

Giorgia Olivieri è nata a Senigallia 33 anni fa ed è arrivata a Bologna una quindicina di anni fa.
Si occupa di comunicazione e collabora con la redazione bolognese di Repubblica

venerdì 18 giugno 2010

"La scimmia di pietra" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo


Jeffery Deaver - LA SCIMMIA DI PIETRA

Kwan Ang, noto come "lo Spettro" nel mondo del crimine organizzato cinese è uno spietato trafficante di uomini, braccato dalla polizia di New York, dall'FBI e dall'Ufficio Immigrazione. Ora le autorità statunitensi sono informate che lo Spettro si sta avvicinando a Long Island per sbarcare un carico di immigrati clandestini. Grazie a una brillante intuizione di Lincoln Rhyne, criminologo tetraplegico, la Guardia Costiera riesce a localizzare per tempo la nave, ma il criminale non esita a farla esplodere, con tutti i suoi disperati passeggeri a bordo.

Titolo originale: "The Stone Monkey", 2002
Casa Editrice Rizzoli (BUR Best Seller)
Traduzione: Maura Parolini, Matteo Curtoni
466 pagine - € 8,00


IL MIO GIUDIZIO:
Dico subito che mi è piaciuto. E molto. E non poteva essere altrimenti, visto che sono diventato un accanito divoratore dei racconti di Jeffery Deaver ed in particolare della saga "Lincoln Rhyme - Amelia Sachs".
Leggendo le opinioni dei lettori scovate in rete (che troverete proseguendo con la lettura) ci si fa un'idea di questo libro, secondo me, più negativa che positiva; ma questo non corrisponde a verità.
Ce ne fossero di "thriller brutti" così!! Il problema è che, è vero, non è forse il miglior racconto di Deaver in circolazione, ma è forse appena al di sotto della soglia (alta) alla quale lo scrittore statunitense ci ha abituati.
Leggetelo e mi saprete dire...


L'AUTORE:
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


I COMMENTI DEI LETTORI:
E’ soprannominato "Lo Spettro" ed è un mercante... di uomini. Il lavoro che si è scelto è quello di portare persone dalla Cina, sua patria d’origine (Kwan Ang è il suo vero nome ), agli Stati Uniti d’America, tuttavia l'FBI e l'Ufficio Immigrazione sono da tempo sulle sue tracce e con l’ausilio di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, riescono ad individuare l’ultimo "carico" in arrivo a New York.
Proprio mentre i battelli della Guardia Costiera sono a poche miglia dalla nave, "Lo Spettro" realizza la sua mossa estrema: attiva l’esplosivo nascosto nella stiva. L’esplosione dell’imbarcazione conferma l’assoluta spietatezza dello Spettro, il quale ora deve agire con estrema durezza e rapidità: è consapevole che qualcuno è strappato al pericolo dalla Guardia Costiera, deve assolutamente sopprimere questi potenziali testimoni, Kwan Ang potrebbe essere riconosciuto: Lo Spettro potrebbe avere un volto e lui non può permetterlo, finora è riuscito a cavarsela grazie alla sua perfetta anonimità, potrebbe essere la fine della sua lucrosa attività criminale.
Le brillanti intuizioni di Lincoln Rhyme e il lavoro "sul campo" di Amelia Sachs però non avrebbero la stessa efficacia senza l’aiuto di un collega cinese che spiega loro la differente maniera di pensare (tipicamente orientale) dello Spettro che nei due giorni successivi cerca in ogni modo di arrivare a colpire i superstiti scampati al naufragio, da lui stesso provocato.
Questo libro di Jeffrey Deaver, stavolta, mi ha deluso parecchio, non ho trovato quasi nulla di interessante: la trama, dopo il frenetico inizio, veramente scoppiettante, comincia a scemare, precipitando il lettore in uno stato d’animo che somiglia parecchio a quello della noia, e devo dire che solo l’ammirazione per il suo modo di scrivere mi ha fatto andare avanti nella lettura, spesso sono stato tentato di interromperla. A me pare che manchi spesso in queste pagine, la tensione ed il coinvolgimento che da sempre caratterizzano i thriller dello scrittore americano, a mio parere questo libro non avvince, tanto è vero che per la prima volta (e finora unica) da quando leggo i romanzi di Deaver, a metà libro ho intuito come si sarebbe potuta svolgere il resto della vicenda e, di conseguenza, la "sorpresa" finale, non mi ha... meravigliato più di tanto.
A mio parere, questo romanzo non è consigliabile a chi si appresta a leggere per la prima volta un libro di Deaver, (meglio "Il collezionista d’ossa" oppure "la lacrima del diavolo") mentre chi conosce già l’autore perdonerà sicuramente questa caduta di stile nella produzione dello stesso, il quale, in ogni caso, col suo successivo "L’ Uomo scomparso" recupera immediatamente tutta la credibilità perduta con questo romanzo.

Ahi, un libro che non ha preso un appassionato di Deaver... Sconsigliato, dunque.

Dopo aver letto "La lacrima del diavolo" sono passato a questo libro, che ho invece trovato molto avvincente, per cui, appena terminato, ho deciso di leggermi "Il collezionista di ossa", e non penso di fermarmi qui.

In effetti il libro non è all'altezza degli altri di Deaver con protagonisti la coppia Rhyme e Sachs, ma dato lo squallore di altri romanzi del genere...!!!!

Sono uno di quelli che conoscendo bene l'autore l'ho perdonato per questo leggero passo falso!! Certo il libro è leggibile e scorrevole, Rhyme e Sachs sono sempre grandi, ma non è il solito intrigante, sorprendente, affascinante Deaver.

Come gli altri libri di Deaver ha una trama interessante ed originale, anche se sappiamo chi è il criminale riserva dei colpi di scena perché la vera identità dell'uomo è abilmente celata. Devo dire però che nel complesso mi è piaciuto meno di altri romanzi come Il collezionista di ossa o Lo scheletro che balla forse perché l'ambientazione nel mondo dei trafficanti di esseri umani o perché ad un certo punto l'azione scema e troppe diventano le parti descrittive. Anche qui troviamo analisi delle scene dei crimini commessi e dei reperti ma soprattutto un'azione investigativa svolta oltre che da Amelia Sachs anche dal detective cinese Sonny Li, che si basa sulla saggezza popolare orientale. Nel romanzo ci sono diversi personaggi di contorno, come i detective della polizia che aiutano Rhyme nelle indagini, il fido assistente Thom o i clandestini fuggiti che sperano di farsi una vita in America. Questi ultimi sono quelli più interessanti perché si vede come abbiano paura di essere scoperti ma trovino solidarietà nei propri connazionali, anche se qualcuno è sempre pronto a tradirli. Sicuramente non è uno dei migliori romanzi di Deaver.

venerdì 11 giugno 2010

news in libreria: "L'ombra del re" di James Rollins

Fonte: Librinews.com del 10/06/2010

James Rollins - L'OMBRA DEL RE

Yucatán, Messico. Si dice che la Montagna delle Ossa sia un luogo maledetto. Si dice che chiunque abbia osato avventurarsi nella giungla per scalarla non sia più tornato indietro. Ma i coniugi Ransom non si sono lasciati intimorire e hanno scoperto un segreto straordinario. Un segreto che però non potranno raccontare a nessuno...
Londra, tre anni dopo. Un’antica moneta maya, spezzata a metà, è l’unico ricordo che Jake e Kady hanno del padre e della madre, spariti in circostanze misteriose durante una spedizione archeologica in Messico. E' quindi con un misto di orgoglio e di speranza che accettano l’invito del British Museum per l’inaugurazione della mostra allestita coi reperti rinvenuti sulla Montagna delle Ossa: potrebbe essere l’occasione per trovare un indizio su cosa sia realmente accaduto ai loro genitori.
E infatti un oggetto enigmatico attira subito l’attenzione di Jake: una piramide maya in miniatura, che presenta un intaglio di forma identica ai frammenti di moneta da cui lui e la sorella non si separano mai. Spinti dalla curiosità, i ragazzi li incastrano nella piramide e succede l’incredibile: all’improvviso non sono più a Londra, ma a Calipso, una terra magica abitata da civiltà scomparse da secoli.
Spaesati e atterriti, i giovani Ransom dovranno attingere a tutto il loro coraggio per sopravvivere in quel mondo sconosciuto e pericoloso, perché sul loro destino incombe l’ombra del re Teschio, un malvagio stregone che stava aspettando proprio l’arrivo di Jake...

Titolo originale: Jake Ransom and the Skull King’s Shadow
Traduzione: Carla Gaiba
Editore: Nord - Collana Narrativa Nord
Anno di Pubblicazione: 10 giugno 2010
408 pag. - € 16,60


E' nelle librerie italiane dal 10 giugno 2010, per la Casa Editrice Nord, il primo volume della nuova serie di James Rollins dedicata ai giovani lettori, "L’ombra del re" (Jake Ransom and the Skull King’s Shadow).
Si tratta di un thriller avventuroso che affonda la sua trama nella storia dei Maya, miscelando abilmente archeologia, scienza e fantasia per creare un romanzo divertente e istruttivo, che non mancherà di tenere i lettori incollati alle sue pagine.

Si sentiva proprio la necessità che una grande penna del thriller dedicasse un po’ del suo talento alla scrittura di romanzi per ragazzi e James Rollins ha colmato questa lacuna alla grande, lasciando intendere che questo non è altro che il primo volume di una lunga serie che lo vedrà impegnato in ambientazioni diverse, ma con lo scopo di invitare alla lettura i giovani e, viste le premesse, crediamo proprio che ci sia riuscito.
Il destino di antiche civiltà, dinosauri e antiche leggende, sono i temi confezionati dall’autore con un velo di intrigante mistero che, servendosi di due ragazzi rimasti orfani, Jake e Kady, riesce a svelare con l’abilità del grande romanziere.

Dopo tre anni dalla scomparsa dei genitori in Yucatán, fratello e sorella sono ancora soli e con pochi oggetti tra le mani appartenuti ai propri genitori, due metà di una moneta Maya, un album da disegno utilizzato dalla loro madre e il taccuino per gli appunti del padre, ma non hanno proprio idea di cosa farne e perché li abbiano ricevuti in eredità.
Quando ricevono l’invito dalla Corporation Bledsworth di volare in Inghilterra per visitare una mostra al British Museum, realizzata grazie alle scoperte dei loro genitori, Jake e Kady accettano volentieri, pur sospettando che la loro presenza non è altro che una trovata pubblicitaria per vendere più biglietti per l’evento, ma ai ragazzi poco importa, la prospettiva di toccare con mano quegli oggetti antichi li farà sentire un po’ più vicino ai loro genitori.
Durante la visita al museo i due ragazzi vengono attirati da un intaglio collocato al centro di una piramide d’oro in miniatura, stranamente è della stessa forma e misura delle due metà della moneta maya, la curiosità è tanta e ancor di più è grande il desiderio di sapere qualcosa di più relativamente alla scomparsa dei loro genitori. Jake e Kady inseriscono le due metà nell’intaglio e, inaspettatamente, vengono trasportati in un altro mondo, l’affascinante mondo di Calypsos.
E a questo punto James Rollins lascia correre a briglie sciolte tutta la sua immaginazione, offrendo la parte migliore del romanzo, soldati romani che usano i dinosauri per tirare le loro bighe, un castello medievale, un obelisco egiziano e un tempio sumero...


L’AUTORE – James Rollins è stato per vari anni un apprezzato veterinario ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e, soprattutto, la scrittura.
Fin dal suo esordio, si è segnalato come una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo d’avventura; grazie a La mappa di pietra (Nord, 2006), L’ordine del sole nero (Nord, 2007), Il marchio di Giuda (Nord, 2007), La città sepolta (Nord, 2008), L’ultimo oracolo (Nord, 2009) e La chiave dell’apocalisse (Nord, 2010), è diventato uno degli autori di romanzi d’avventura più amati dai lettori e, con L’ombra del re, ha conquistato anche il pubblico giovane.

Il sito web dell’autore (in inglese): jamesrollins.com

mercoledì 9 giugno 2010

news in libreria: "Skeleton Coast" di Clive Cussler e Jack Du Brul

Quarta avventura per il capitano Juan Cabrillo e l’equipaggio della ipertecnologica nave Oregon nella serie scritta a quattro mani da Clive Cussler e Jack Du Brul.

Clive Cussler e Jack Du Brul - SKELETON COAST

1896. Quattro ladri di diamanti inglesi fuggono nel deserto del Kalahari, inseguiti dagli uomini di una tribù locale. I fuggiaschi riescono appena a imbarcarsi sul vascello Rove, quando una tempesta di sabbia li travolge, seppellendoli insieme alla nave...
Un secolo dopo. Sembra una missione di routine per Juan Cabrillo e l’equipaggio della Oregon. L’ipertecnologica nave si trova sul fiume Congo, per concludere un accordo con l’esercito rivoluzionario del Paese: armi in cambio di diamanti grezzi. Ma ancora una volta, una missione all’apparenza tranquilla si trasforma in un’avventura senza respiro.
Tutto ha inizio quando Cabrillo intercetta un mayday da parte di un’altra imbarcazione, a bordo della quale si trovano Sloane Macintyre e Tony Reardon, entrambi sulle tracce del vascello Rove. Evidentemente c’è qualcuno che vuole ostacolare la loro ricerca. Chi mai può volerli morti? E come considerare ciò che l’affascinante Sloane racconta a Cabrillo riguardo a un pescatore della zona, che sostiene di essere stato attaccato da giganteschi serpenti di metallo in un tratto di mare al largo della Namibia? L’incontro con la donna e la ricerca della nave scomparsa porteranno Juan Cabrillo e il suo equipaggio sulle orme di un nemico dai piani molto pericolosi: un fanatico squilibrato che insieme ai suoi seguaci si prepara a scatenare la devastante potenza della natura...

Titolo originale: Skeleton Coast, 2006
Longanesi, collana La Gaja Scienza
Traduzione Stefano Mogni
pagg. 478, € 19,60


Di prossima pubblicazione in libreria un romanzo di Clive Cussler scritto questa volta con la collaborazione di Jack Du Brul, autore molto noto negli Usa. Skeleton Coast (Skeleton Coast, 2006) è il quarto della serie Oregon Files. Il protagonista è l’enigmatico capitano Juan Cabrillo, il suo gruppo di mercenari e la sua nave battezzata Oregon che a una prima occhiata appare come un normale mercantile, mentre al suo interno nasconde sofisticate apparecchiature. I primi due volumi della serie (L’oro dei lama e La pietra sacra) sono stati scritti con la collaborazione dello scrittore Craig Dirgo, mentre a partire dal terzo (Dark Watch) e per i successivi tre titoli subentra Du Brul.
In Skeleton Coast, la nave Oregon risponde a una richiesta di soccorso fatta da due ricercatori sulle tracce di una nave scomparsa più di un secolo prima. Il racconto della bella ricercatrice convince Juan Cabrillo a unirsi alla ricerca anche se un pescatore ritenuto pazzo afferma di essere stato attaccato da serpenti giganti di metallo nella stessa zona. Quella che inizia come una caccia a una nave scomparsa e al serpente condurrà Cabrillo a scontrarsi con un gruppo, comandato da uno squilibrato, che ha intenzione di scatenare la potenza devastante della natura stessa contro tutti i suoi oppositori.


GLI AUTORI

Clive Cussler è nato nel 1931 ad Alhambra, in California, da madre americana e padre tedesco. Interrotti gli studi al Pasadena City College, si è arruolato nell’aviazione, partecipando alla guerra di Corea. Negli anni '60 ha lavorato nella pubblicità, dapprima come copywriter e in seguito come direttore creativo di una delle più importanti agenzie degli Stati Uniti. Ha esordito nella narrativa nel 1973 con Enigma, che racconta la prima straordinaria avventura di Dirk Pitt, l’eroe che ha conquistato i lettori d’avventura di tutto il mondo. Nel 1978 ha fondato la National Underwater & Marine Agency (NUMA), un’associazione no-profit specializzata nella localizzazione, identificazione e recupero di relitti marini di importanza storica. In vent’anni di attività, che lo stesso Cussler ha raccontato in Cacciatori del mare, la sua squadra di ingegneri e sommozzatori ha portato a termine con successo oltre sessanta operazioni (la più famosa delle quali è il recupero del sottomarino confederato Hunley). La sua seconda passione, dopo l’avventura, sono le automobili d’epoca, di cui possiede una vasta e assai famosa collezione, comprendente oltre ottanta pezzi. Recentemente ha avviato con Paul Kemprecos la serie NUMA Files; e con Jack Du Brul la serie Oregon Files. Sposato con Barbara Knight da quarantotto anni, Clive Cussler ha tre figli e due nipoti e divide il suo tempo tra le montagne del Colorado e i deserti dell’Arizona.

Jack Du Brul è autore di una delle serie di romanzi d’avventura più popolari degli ultimi dieci anni negli USA, la serie Philip Mercer, arrivata a oggi a sette romanzi. Il suo sodalizio con Cussler come coautore degli Oregon Files è stato la realizzazione di un sogno per gli appassionati d’avventura americani.

"Lo scheletro che balla" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LO SCHELETRO CHE BALLA

Ex detective dalla mente raffinatissima ma costretto su una sedia a rotelle, Lincoln Rhyme sta inseguendo un ingegnoso serial killer capace di trasformarsi con abilità camaleontica a mano a mano che uccide le sue vittime. Una sola di esse è vissuta abbastanza a lungo per offrire un indizio agli inquirenti: il tatuaggio dipinto sul braccio dell'assassino, che mostra uno scheletro nell'atto di ballare con una donna di fronte a una bara. Rhyme ha soltanto quarantott'ore prima che il diabolico criminale colpisca di nuovo, ma almeno può contare ancora sulla bella Amelia, l'instancabile poliziotta che sostituisce le sue braccia e le sue gambe inferme.

Titolo originale: "The coffin dancer", 1998
Casa Editrice Rizzoli (BUR Best Seller)
Traduzione: Stefano Massaron
prima edizione 2003 - 416 pagine - € 7,50


IL MIO GIUDIZIO:
Leggere un racconto di Jeffery Deaver è sempre un'emozione forte; le pagine andrebbero centellinate una ad una per gustare tutte le sfumature con le quali l'autore descrive le sensazioni, i sentimenti, i pensieri dei personaggi, ma anche le descrizioni dei luoghi, fatte per immagini ma anche per profumi e colori.
L'antagonismo tra buoni e cattivi è portato al limite estremo, in un gioco di astuzie e di inganni, di inseguimenti soprattutto mentali tra lo "Scheletro" (il cattivo) e Lincoln Rhyme (il buono).
Ma c'è davvero un buono e un cattivo? Forse sarebbe meglio dire "un bianco e un nero": un killer di professione e un detective dalla mente sottilissima ma tetraplegico; tutta la trama rappresenta una ininterrotta partita a scacchi tra i due cervelli, con un finale a sorpresa (forse un poco esagerato) che esalta ai massimi livelli le doti del "nero" tanto quanto quelle del "bianco" che arriva però a pareggiare (e superare) il proprio peso sulla bilancia degli inganni.
Consigliarne la lettura mi sembra a questo punto una cosa superflua...

L'AUTORE:
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


I COMMENTI DEI LETTORI:

Peccato. Fino a 30 pagine dalla fine è un thriller straordinario, denso di tensione e colpi di classe, perfetto nella sua rappresentazione di una sfida fra due intelligenze acutissime, il Killer e Lincoln. Poi, l'eccesso di voglia di stupire di Deaver a mio parere rovina il romanzo, facendolo diventare troppo irreale e inverosimile. Troppi colpi di scena, troppi capovolgimenti improvvisi... e il capolavoro si scioglie. Peccato, dicevo all'inizio, perchè per alcuni versi questo libro è imperdibile: accuratezza delle indagini, personaggi intriganti e ben definiti, trama che si dipana benissimo, prosa intelligente e preparata. Purtroppo l'ho finito quasi irritato... mi è sembrato di rivivere quei famosi film hollywoodiani dove i protagonisti vivono peripezie incredibili e la scampano sempre per un centimetro o un secondo. Qui, oltre a quello, vi è un inganno narrativo di fondo, fondato su due dei protagonisti. Non dico altro perchè rovinerei la lettura a qualcuno che si appresta a farlo, ma questa cosa mi ha infastidito molto. Leggerò comunque il terzo romanzo della "saga" di Lincoln Rhyme, "La sedia vuota", ma questo "Lo Scheletro che balla" è stato per me una grandissima occasione gettata al vento.

Si rimane inchiodati fino alla fine e come sempre il finale è a sopresa.

Insieme ai racconti brevi è il migliore di Deaver. Grande duello tra i buoni e i cattivi e soprattutto colpo di scena di alto livello.

Un'altra indagine della coppia Rhyme-Sachs. Ben scritto, con il ritmo serrato di Deaver e avvincente. A me è piaciuto, si legge bene e tiene inchiodati fino all'ultimo.

martedì 1 giugno 2010

news in libreria: "Apocalypse 2012" di Gary Jennings

Fonte: Fantascienza.com del 01/06/2010

Un antichissimo documento tolteco indica la data dell’apocalisse. Quella vera. Due archeologhe dovranno lavorare freneticamente per decifrarlo ed evitare la fine del mondo.

Gary Jennings, Robert Gleason, Junius Podrug - APOCALYPSE 2012
Titolo originale: Apocalypse 2012
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli HD
Traduzione: Silvia Bogliolo
2010 - 404 pagine - € 16,00
ISBN: 8817040126

Mille anni fa a Tula, in Messico, un giovane schiavo diventa l'assistente dell'astronomo di corte, e lo aiuta a redigere (e poi a seppellire) il Calendario del Lungo Computo, il codice che indica la data della fine del mondo. Tula è la potente capitale dei Toltechi, governata da un imperatore illuminato che porta il nome del signore degli dèi, Quetzalcoatl, il Serpente Piumato. Ma forze oscure minacciano Tula: la guerra, una siccità devastante, le lotte di potere e il crudele culto di morte promosso dalla casta dei sacerdoti, per i quali solo i sacrifici umani possono scongiurare la catastrofe che incombe. In un futuro così prossimo da essere ormai il nostro presente, due giovani archeologhe stanno riportando alla luce quel calendario, proprio mentre un'unità di crisi presso la Casa Bianca deve affrontare il rischio più grave che abbia mai corso l'umanità. Riusciranno a decifrare il codice e a risparmiare al nostro mondo il fato di Tuia?


Rizzoli ha recentemente inaugurato la collana Rizzoli HD, dove si potrà trovare quanto di più eccitante viene pubblicato nel mondo. Infatti la collana proporrà di volta in volta romanzi di fantascienza, di avventura, d’azione, amore e thriller. Dai primi titoli arrivati in libreria, in questi primi due mesi, possiamo dire che le promesse sono state mantenute.

Tra i vari titoli abbiamo trovato Apocalypse 2012 (Apocalypse 2012): sulla copertina del volume campeggia il nome, notissimo, di Gary Jennings, mentre scritti più in piccolo ci sono anche i nomi di Robert Gleason e Junius Podrug. Gary Jennings (1928 — 1999) ottenne nel 1980 un grande successo con il romanzo L’Azteco e si specializzò poi in romanzi storici per adulti. Dopo la sua morte tre romanzi della serie “Azteca” sono stati scritti da Gleason e Podrug. A questi si aggiunge ora Apocalypse 2012, lavoro che riprende in chiave thriller fantascientifico il mistero del calendario azteco, secondo il quale il mondo finirà nel 2012.

La storia parte dal Messico con le avventure mozzafiato di un giovane schiavo, diventato assistente dell’astronomo di corte che insieme al suo maestro redige il Calendario del Lungo Computo. Questo computo indica esattamente quando avverrà la fine del mondo. Lo schiavo riceve l’ordine di nasconderlo in un luogo sicuro. Con un salto di millenni, il lettore si troverà proiettato nel nostro vicinissimo futuro quando due giovani archeologhe riusciranno a riportare alla luce il Calendario. Sarà una scoperta importante e si dovrà in fretta decifrarne il contenuto per evitare l’apocalisse.

GLI AUTORI
Robert Gleason è nato a Michigan City nell’Indiana. Si è laureato in Letteratura Inglese presso l’Indiana University, ha un master in Inglese presso l’Università del Wisconsin e ha frequentato La Sorbona. Ha sempre lavorato nel campo della editoria.
Junius Podrug è italiano da parte di madre, ha avuto una gioventù abbastanza travagliata al seguito della famiglia cambiando casa e città molto spesso (diciassette città e trenta abitazioni). In gioventù ha fatto una miriade di lavori riuscendo nonostante tutto a laurearsi in giurisprudenza. Ha scritto numerosi romanzi e vari saggi.