L'angolo dedicato ai libri del blog "Dentro al Replay"

mercoledì 24 novembre 2010

"I predatori" di Clive Cussler & Jack Du Brul: impressioni a caldo

Clive Cussler & Jack Du Brul - I PREDATORI

Questa volta per Juan Cabrillo e la sua Oregon - all'apparenza un dimesso mercantile, in realtà una nave dotata dei più avanzati sistemi tecnologici l'incarico arriva da Oriente, da un consorzio di armatori giapponesi, preoccupati da un'ondata di pirateria che sta dilagando nel mar del Giappone. A essere presi di mira non sono piccole navi e yacht turistici, ma enormi mercantili, che "spariscono" letteralmente insieme al carico e all'equipaggio. Pirati che hanno unito le forze? Una nuova centrale di terrorismo internazionale che ha trovato un modo di finanziarsi? Basta solo l'ipotesi di questo collegamento per spingere Cabrillo, che vive sul mare e per il mare, ad accettare la missione e a cominciare le indagini. Ma quando insieme al suo equipaggio di uomini e donne superaddestrati e pronti a tutto si confronta direttamente con il nemico, scopre che la posta in gioco è molto, molto più alta e che a muovere le fila di tutto sono figure davvero insospettabili...

Titolo originale: Dark Watch (2005)
Casa Editrice Tea
Trad. di A. Raffo e C. Centanaro
2010 - pp. 416 - € 8,90


Il nome in copertina a caratteri cubitali è quello di Clive Cussler, ma non credo ci siano dubbi sul fatto che a scrivere il libro sia stato colui il cui nome è riportato poco sotto, piccolo piccolo...
Cussler invecchia, ma il suo carisma tira ancora parecchio, e così delega il bravo Jack Du Brul a fare "il lavoro sporco"; e Jack lo fa davvero bene!
"I predatori", terzo episodio della saga "Oregon - Juan Cabrillo", è un ottimo libro di azione, la storia è avvincente e le pagine scivolano via senza intoppi.
Il personaggio principale, il "presidente" della Corporation Juan Cabrillo, episodio dopo episodio sembra "clonizzarsi" sempre di più nell'alter-ego del "figlio prediletto" di Clive Cussler, quel Dirk Pitt che ha fatto innamorare tanti affezionati lettori dell'autore americano...
Nonostante abbia letto in giro pareri negativi su questo libro, a me è piaciuto, e penso che prossimamente leggerò anche il successivo episodio: Skeleton Coast.
Un libro consigliato a tutti gli appassionati di avventura.


GLI AUTORI

Clive Cussler è nato nel 1931 ad Alhambra, in California, da madre americana e padre tedesco. Interrotti gli studi al Pasadena City College, si è arruolato nell’aviazione, partecipando alla guerra di Corea. Negli anni '60 ha lavorato nella pubblicità, dapprima come copywriter e in seguito come direttore creativo di una delle più importanti agenzie degli Stati Uniti. Ha esordito nella narrativa nel 1973 con Enigma, che racconta la prima straordinaria avventura di Dirk Pitt, l’eroe che ha conquistato i lettori d’avventura di tutto il mondo. Nel 1978 ha fondato la National Underwater & Marine Agency (NUMA), un’associazione no-profit specializzata nella localizzazione, identificazione e recupero di relitti marini di importanza storica. In vent’anni di attività, che lo stesso Cussler ha raccontato in Cacciatori del mare, la sua squadra di ingegneri e sommozzatori ha portato a termine con successo oltre sessanta operazioni (la più famosa delle quali è il recupero del sottomarino confederato Hunley). La sua seconda passione, dopo l’avventura, sono le automobili d’epoca, di cui possiede una vasta e assai famosa collezione, comprendente oltre ottanta pezzi. Recentemente ha avviato con Paul Kemprecos la serie NUMA Files; e con Jack Du Brul la serie Oregon Files. Sposato con Barbara Knight da quarantotto anni, Clive Cussler ha tre figli e due nipoti e divide il suo tempo tra le montagne del Colorado e i deserti dell’Arizona.

Jack Du Brul è autore di una delle serie di romanzi d’avventura più popolari degli ultimi dieci anni negli USA, la serie Philip Mercer, arrivata a oggi a sette romanzi. Il suo sodalizio con Cussler come coautore degli Oregon Files è stato la realizzazione di un sogno per gli appassionati d’avventura americani.


I COMMENTI DEI LETTORI

Non posso farci niente, ma Juan Cabrillo e la sua Oregon non reggono il confronto con Dirk, Al e la Numa. Il romanzo scorre, le ambientazioni sono strutturate, ma non c'è magia, non c'è vita pulsante. Sarà l'amore per il "vecchio" Cussler, ma il nuovo corso, in confronto, è davvero un po' deludente.

l'ho visto.. era lì in bella mostra nel reparto novità... la mia vocina m'ha detto... COMPRALO... l'ho preso, ho sperato... e... non devo più ascoltare la mia vocina... s'è rincitrullita anche lei... ma perchè invece di scrivere a 4 mani non smetti proprio???... sicuramente a molti piacerà.... ma questo romanzo, di Cussler ha solo il nome...

A me Cussler piace, ed anche i personaggi di questi libri a 4 mani non mi dispiacciono. Unico neo: troppe descrizioni "tecniche" degli equipaggiamenti, per i miei gusti appesantiscono il racconto e potrebbero essere inseriti a parte tipo dizionario. Comunque l'immaginazione degli autori è sempre al meglio.

Ma perché, dico perché, mi chiedo perché, urlo perché!? Scrivere o non scrivere? Questo è il dilemma che Cussler si dovrebbe porre vedeno gli attuali risultati. Pubblicare o non pubblicare è quel che dovrebbero chiedersi gli editori. "Faccio scrivere i miei ultimi libri ad altri" è quello che spero Clive ammetta prima o poi. Leggere o non leggere, mi chiedo io lettore. E mi rispondo: ne ho ancora un paio da leggere. Leggiamo, speriamo (ma ormai spero da troppo). E mi chiedo: comprare o non comprare? E scendo sul venale: 20 euro per questo? soldi buttati, sperperati, scialacquati... Un'unica soluzione: sperare, ma non comprare più, se ogni speranza è persa.

Molto interessante la trama e il libro è scritto bene, ci sono alcune cose strane nella traduzione ma è tutto perfetto. I personaggi della nuova serie mi piacciono.

Mi piace troppo questo nuovo personaggio, forse perchè i romanzi della NUMA, che comunque adoro, mi hanno un po' stancato.

Ammettiamolo, leggere Cussler, se parliamo di ENIGMA ed altri libri, è un'altra cosa, ma posso ammettere di essermi goduto la lettura dalla prima all'ultima pagina con quell'effetto con cui si guarda un telefilm tipo Ateam, dove sai già il finale... ma quello che ti incuriosisce è come ci si arriva. Ammetto anche di avere un debole per la Corporation e la Nave Oregon di cui in passato ho letto altri libri trovandoli meglio dei Cussler recenti (cioè potendo scegliere salvo questi) preferendo quelli scritti con Craig Dirgo. Ne raccomando la lettura, quindi, solo ai fan accaniti.

In genere apprezzo molto i libri di Cussler; ma questo ciclo relativo alla Corporation non riesce a convincermi del tutto. Certo, il consueto impianto avventuroso non fa difetto a questa storia, ma forse il substrato così "commerciale" guasta un po' l'atmosfera generale. Mi sa che sono rimasta a idealisti quali Dirk Pitt e Al Giordino.

A me non è dispiaciuto affatto; certo non è più il Cussler di Dirk Pitt, ma sta tornando ad un buon livello. La trama è avvincente, scorrevole, uno di quei libri che fai fatica a chiudere.

Intrigante, inquietante per la tematica affrontata ma per fortuna il Bene vince sempre!

Che delusione! una totale delusione! E dire che come inizio non sembrava malaccio.....

Cussler resta un ottimo scrittore di avventura, ideale erede (per certi versi) di Wilbur Smith.

Avevo ragione. I dubbi che avevo esternato nei precedenti romanzi della serie hanno trovato conferma nelle pagine di questo volume. Il subentro di Du Brul come co-autore della serie ha favorito uno sviluppo di una trama lineare e senza sbavature pur non avendomi entusiasmato. I personaggi vengono ben definiti, e risultano abbastanza credibili. Conclusioni: buon libro d'intrattenimento e complimenti al co-autore - bravo Jack.

Sono parecchi anni che leggo i romanzi di Clive Cussler e dopo aver perso di vista le novità che non includevano più il mio eroe Dirk Pitt ho ripreso a leggerli soprattutto quelli che contengono le avventure della Corporation. Devo ammettere che a primo acchito ho pensato che i racconti e le gesta di Juan Cabrillo non potevano reggere il confronto con quelle del mio adorato Dirk, ma in questa ultima avventura il presidente della Corporation e tutto il suo staff mi hanno entusiasmato: difficilmente riesco a staccarmi dalla lettura del libro!!! E cosi si fanno le ore piccole la notte!!

Se amate i film con Jean-Claude Van Damme o Stephen Seagal... Occorre tuttavia ammettere che lo scrittore è piuttosto competente in questioni geopolitiche internazionali.

Che dire? Clive Cussler (nonostante sia il suo primo romanzo che leggo, e si! ahimè) mi è piaciuto... come scrittore. Le descrizioni sono colorate e rendono l'idea di quello che accade, sicuramente il punto di forza del libro. Come trama, non mi ha colpito (pochi colpi di scena e sopratutto poco significato) ma è comunque stata una piacevole lettura. Vedremo con i prossimi libri che mi dirà...

mercoledì 10 novembre 2010

"La lacrima del diavolo" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LA LACRIMA DEL DIAVOLO

Washington, 31 dicembre 1999. Strage nella metropolitana: la città è terrorizzata. Il Becchino, killer dalla mano ferma e dall'animo di ghiaccio, è stato assoldato per compiere una strage ogni 4 ore finché non verranno pagati 20 milioni di dollari al suo mandante, che nel frattempo ha inviato al governatore una lettera di rivendicazione dell'attentato. L'FBI è bloccata. Ma il misterioso mandante ha un banale incidente e muore, e il killer attende invano il segnale di fermarsi. Tocca a Parker Kincaid, ex agente dell'FBI e massimo esperto di documenti, cercare di smascherare Il Becchino. Unica traccia disponibile la lettera con la richiesta di denaro, dove i puntini sulle "i" hanno la forma di una lacrima.

Titolo originale: The Devil's Teardrop (1999)
Casa Editrice Rizzoli (Collana BUR Bestseller)
Trad. di Stefano Massaron
2010 - pp. 416 - € 7,00


Con "La lacrima del diavolo" Jeffery Deaver si conferma come uno dei migliori scrittori di romanzi thriller (personalmente, per me, è IL migliore).
Non puoi mai dire di aver individuato il colpevole che subito lui cambia le carte in tavola; non puoi mai metterti il cuore in pace che tanto sembra tutto ormai risolto, che immediatamente lui ti cambia lo scenario e ti costringe a ricominciare tutto daccapo, sempre col fiato grosso, appiccicato alle pagine per scoprire "come va a finire".
Un Maestro, senza dubbio; anche quando lascia da parte i suoi personaggi prediletti (Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, anche se in questo racconto Lincoln fa capolino con un prezioso cameo) e crea nuovi investigatori con nuove storie alle spalle; in questo caso Parker Kincaid, grafologo ed ex agente FBI (un peccato non averlo usato in altri romanzi, ma... mai dire mai con Deaver!).
Un libro assolutamente da leggere per tutti gli appassionati del genere.


L'AUTORE:
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


I COMMENTI DEI LETTORI:

Frenetico. Ritmo d'altissimo livello. Mai un cedimento. Colpi di scena. Personaggi ottimamente caratterizzati. Storia originale (anche se riporta al classico tema dell'eterna lotta fra il Bene e il Male, trovo la location e la trama tutto meno che banali e stereotipate), sorprese dietro a ogni pagina, il classico libro che devi per forza voltare una pagina e poi un'altra per sapere cosa succederà e così divorarlo in pochissimo tempo. Un thriller che emoziona e cattura, in perfetto stilo Deaveriano. La classe c'è e si vede.

Notevole come tutti i thriller di Deaver, questo - per quanto non recentissimo - resta un romanzo davvero avvincente, forse uno dei migliori tra quelli dove non c'è la mitica coppia investigativa Rhyme-Sachs. I colpi di scena si succedono uno dopo l'altro, ce ne sono quasi troppi direi, perchè ogni volta che ti rilassi un attimo pensando "oh finalmente" succede qualcosa che sconvolge nuovamente tutto quel che credevi di aver capito! Davvero molto bello.

Anche senza la coppia per eccellenza Rhyme-Sachs, questo thriller coinvolge pienamente il lettore con una trama mozzafiato, tanta, tantissima azione, che fa pensare al terrorismo acuito di oggi. Come sempre in ogni libro che si rispetti, non mancano i colpi di scena, la suspance, la descrizione dettagliatissima, quasi scientifica, di certe tecniche utilizzate nell'investigazione, come sempre anche grande trattazione psicologica dei personaggi. Insomma: è Deaver anche in questo libro. Personalmente avrei fatto un altro libro con protagonista Parker.

Primo approccio con questo scrittore molto conosciuto nell'ambito del thriller in tutto il mondo, però positivo solo per metà. Scrittura molto scorrevole, dialoghi a gogo e una bella infarinatura di caratterizzazione dei personaggi, almeno i principali. La trama molto intrigante nelle prime 200 pagine lascia lo spazio ad un po' di noia che però scompare nelle ultime 150. Di colpi di scena non ce ne sono molti, purtroppo, però ci sono molte occasioni per dell'azione pura (John Woo per me ne potrebbe fare, benissimo, un bel film).

Per me, Deaver è ineguagliabile; nonostante il poco tempo, mi tiene incollata alle pagine, mi fa scoprire risvolti di professioni (in questo caso esperti calligrafi) che mi affascinano e crea personaggi con caratteristiche e caratteri davvero affascinanti. Perchè un uomo è solo una macchina in grado di uccidere? Chi si cela dietro al suo agire? Come decifrare i suoi messaggi? Mai banale, mai scontato o di basso profilo ma sempre di un alto livello!!!!

E' difficile trovare un libro di Deaver che sia meglio degli altri, in quanto sono tutti scritti benissimo allo stesso modo. Tra i romanzi dove non compaiono Rhyme e Sachs, questo è quello che più mi ha tenuto incollato alle pagine per il ritmo oltremodo incalzante degli eventi. Bello, bello, bello.

Un libro di Deaver senza la coppia Lincoln Rhyme/Amelia Sachs, ma con dei validissimi sostituti che hanno dato vita a un bel romanzo del genere.
Scrittura scorrevole con continui colpi di scena e capovolgimenti di fronte, ottimi alcuni spunti dell'autore che danno al libro un alone di suspence supplentare.

Questo libro è stato il primo che ho letto di un autore che sarebbe presto diventato il mio preferito. Il ritmo è serrato, la trama avvincente e i personaggi sono ben sfaccettati, anche se trovo Parker Kinkaid un po' troppo perfetto nel duplice ruolo di padre single e agente FBI. Fino alla fine non si capisce chi sia il colpevole (cosa che mi succede con tutti i libri di Deaver, ed è la cosa che più apprezzo in lui). Un libro assolutamente da leggere!

Bah, letto con fatica, non mi ha coinvolto se non per il finale a sorpresa. I colpi di scena però sono quasi tutti non verosimili.

Ricordo che lo comprai con le migliori aspettative. Non conoscendo lo stile dell'autore, speravo di trovare un nuovo King. Errore! Pesante e inutile. Anche se c'è di peggio.

Mi piace molto Deaver, ma sono troppo legato a L. Rhyme. I suoi libri con altri personaggi non mi hanno mai convinto. In questo caso il protagonista mi stava pure antipatico e questo forse ha condizionato il libro. Certi colpi di scena li ho trovati un pò inverosimili, ma in fondo una lettura veloce e senza grosse pretese gliela si può anche dare.

Mi aspettavo di più... mi ha entusiasmato solo il finale con i vari colpi di scena. Tutto il resto l'ho trovato troppo lento, noioso, con personaggi anonimi, decisamente non all'altezza della coppia Rhyme - Sachs

Gli enigmi sono sempre facili quando si conosce la risposta. Proprio come la vita. E giudicare questo libro per me è un vero enigma. La partenza è sicuramente opaca, con qualche sprazzo di genio fino ai 3/4 di libro. Da qui si inizia a intravedere il crescendo di emozioni che Deaver è in grado di regalare, per giungere ad un inaspettato finale. Il tutto però è un concentrato mediocre, ad essere sinceri mi aspettavo qualcosina di più.