L'angolo dedicato ai libri del blog "Dentro al Replay"

giovedì 21 ottobre 2021

La mia foto in copertina: “Volevo stare dentro i fili di una radio” di Renzo Ceresa

Esce oggi il libro “Volevo stare dentro i fili di una radio” di Renzo Ceresa.

Renzo Ceresa radiofonicamente nasce a Milano, nella sede Rai di Corso Sempione.
Curatore storico di Caterpillar, è stato direttore artistico del CaterRaduno dal 2001 al 2018.
È cittadino onorario di Senigallia.
 
“Volevo stare dentro i fili di una radio” è il suo primo libro e sono molto onorato che mi abbia chiesto per la copertina uno scatto che gli feci nel 2013. 😊🙏
 

 


mercoledì 28 marzo 2012

news in libreria: "Adriatico. Gli occhi del Puma" di Luciana Quattrini

Vedere una propria foto sulla copertina di un libro è sempre una cosa piacevole.
Quando poi questo accade per la seconda volta, sempre grazie alla stessa autrice e con una storia ancora una volta ambientata nella propria città... :-)



Luciana Quattrini - ADRIATICO. GLI OCCHI DEL PUMA

È un'estate agli esordi. La città si risveglia. Il libeccio soffia bizzoso e caldo. Eccita gli umori, elettrizza le menti. Tra i calcinacci dell'ex cementificio un suicida: un uomo ha deciso di impiccarsi,legando il cappio sulla scala a pioli della ciminiera. Cosa l'ha spinto a scegliere quel luogo? Poi, a breve distanza di tempo, due delitti efferati sconvolgono la festa infinita che si prepara in riviera. L'immagine patinata di un'estate al mare simile a tante altre, vira improvvisamente verso l'omicidio. Due uomini vengono trovati sgozzati in spiaggia. Non ci sono indizi, solo sabbia e sassi. Il commissario Rodi, indaga con caparbietà, misurandosi anche con i propri fantasmi. Marinella, Ginetta, Viviana, Irina sono costrette a raccontare la loro storia. Hanno a che fare con le vittime? E' certo che hanno vissuto faticosamente, tra illusioni e cruda realtà. Esistenze spezzate dall'arroganza di uomini che le hanno usate senza scrupolo. Rodi dovrà raccogliere i pezzi delle loro vite, per completare tessera dopo tessera tutto il puzzle. Infine c'è Puma, suonato, schizzato, perso in un disagio mentale che lo fa camminare ossessivamente per le vie della città fino a consumarsi. Come detective non è credibile, ma i suoi incubi, le sue farneticazioni sono frutto solo della sua mente disturbata? Il commissario lo ascolta, con pazienza, ma non gli crede. Rodi testardamente cerca la verità frugando nelle debolezze degli uomini, nei vizi di una piccola città di provincia, dove sembra non accadere mai niente.

Casa Editrice Prospettivaeditrice (Collana Gialli 25)
ISBN: 978-88-7418-492-7
2012 - pp. 178 - € 14,00
immagine di copertina: "Amori sul velluto" di Libero Api

Luciana Quattrini vive e lavora a Senigallia. Dopo "La disciplina del mare" pubblicato nel 2010, torna con questo secondo giallo ambientato nella sua città. Un piacere da riassaporare per chi vive nei luoghi della vicenda, una scoperta per chi non li conosce ancora.


Il giallo "Adriatico. Gli occhi del Puma" verrà presentato sabato 31 marzo 2012, ore 18.00, alla Biblioteca Antonelliana di Senigallia; Luciana Quattrini sarà ospite anche al prossimo Salone del libro di Torino.



il libro in vetrina nelle librerie di Senigallia

mercoledì 25 maggio 2011

si intitola 'Micro' il nuovo romanzo postumo di Michael Crichton

Fonte: Adnkronos del 23/05/2011

Un nuovo romanzo postumo di Michael Crichton, incentrato sulle disastrose conseguenze di un esperimento scientifico andato storto, uscirà negli Stati Uniti nel prossimo mese di novembre.

L'autore di 'Jurassic Park' e 'Sol Levante', prima di morire nel 2008 aveva scritto poco più di un terzo del libro dal titolo 'Micro', un thriller incentrato su una società biotech con sede all'Hawaii che impiega studenti freschi di laurea per alcune ricerche 'segrete' nel campo delle biotecnologie: alcuni di questi giovani si ritroveranno invischiati in un misterioso caso ambientato in una foresta pluviale.

Il romanzo postumo incompiuto, che è stato ritrovato nel computer di Crichton, è stato completato dallo scrittore statunitense Richard Preston, famoso come autore di 'Area di contagio' sul virus Ebola. Autorizzato dagli eredi di Crichton, Preston ha portato a compimento la trama di 'Micro' iniziata dal romanziere americano che ha dato avvio al genere del techno-thriller, con libri come 'Preda' e 'Next'.

Preston per completare il romanzo postumo ha usato appunti, annotazioni e alcuni abbozzi presenti nel personal computer dell'autore scomparso. L'editore HarperCollins, annunciando l'uscita in autunno di 'Micro', ha precisato, in un comunicato, che Richard Preston è rimasto ''immediatamente affascinato dal manoscritto di Crichton''.
"Michael ha scritto una trama piena di avventura in un mondo misterioso che sembra travolgere ogni immaginazione'', ha commentato Preston.

Nel novembre 2009 è uscito il primo romanzo postumo di Crichton, dal titolo 'L'isola dei pirati', un'avventura riguardante un gruppo di corsari giamaicani del XVII secolo.

martedì 24 maggio 2011

"Sfera" di Michael Crichton: impressioni a caldo

Michael Crichton - SFERA

A trecento metri di profondità, sul fondale del Pacifico, giace una misteriosa nave spaziale di dimensioni inaudite. Da dove è arrivata? Da una civiltà aliena? Da un altro universo? Dal futuro attraverso un buco nero? Per risolvere l'enigma viene chiamata un'equipe di scienziati, mentre il mare si popola improvvisamente di mostruose creature e sugli schermi dei computer appaiono inquietanti messaggi. Un'avventura ai confini della realtà in un thriller sottomarino in bilico tra scienza e mistero.

Titolo originale: Sphere (1987)
Casa Editrice Garzanti Libri (Collana Elefanti Bestseller)
Trad. di Ettore Capriolo
2009 - pp. 378 - € 9,90

«Una terrificante odissea sottomarina alla scoperta dei segreti del nostro inconscio.» The New York Review of Books

«Un avvincente romanzo di fantascienza che è anche un viaggio all’interno dell’uomo, delle sue paure e dei suoi desideri.» Newsweek

«A metà tra Jules Verne e 2001 Odissea nello spazio, un esplosivo e sconvolgente intreccio di thriller, horror e science-fiction.» Booklist


Leggere Crichton è ogni volta una scoperta; leggere Crichton è ogni volta un arricchimento del proprio sapere; leggere Crichton è ogni volta un viaggio straordinario; leggere Crichton è ogni volta "leggere un film".

Una scoperta perchè non sai mai cosa ti aspetta all'interno di un suo romanzo: un viaggio nel tempo, un incontro con gli elieni, una qualche nuova tecnologia che si ritorce contro chi l'ha scoperta, un misterioso virus... ce n'è per tutti i gusti!
Un arricchimento del proprio sapere: con i romanzi dello scrittore americano si impara sempre qualcosa di nuovo; tanto per fare un esempio, su "Sfera" si parla a lungo delle condizioni climatiche in ambienti posti a grosse profondità nell'oceano, ma senza annoiare il lettore ed inserendo le spiegazioni scientifiche all'interno della vicenda narrata.
Un viaggio straordinario: oceani lontanissimi, navi spaziali aliene (aliene?), viaggi nel tempo, mostri marini sconosciuti, ce n'è per tutti i gusti... ma tutto sorprendentemente "congruo" e per nulla esageratamente fantastico.
Leggere un film: è questa l'impressione che ho ogni volta leggo un romanzo di Crichton, non a caso numerosi suoi racconti hanno avuto una trasposizione cinematografica (e "Sfera" non ha fatto eccezione, con un cast stellare come Dustin Hoffman, Sharon Stone e Samuel L. Jackson, per un film non all'altezza del libro, purtroppo...)

Insomma, "Sfera" è un romanzo di fantascienza, ma anche un thriller mozzafiato oltre che un'avvincente discesa negli abissi del nostro inconscio: ne consiglio vivamente la lettura.
A tutti!


L’autore:
Michael Crichton (Chicago 1942 — Los Angeles 2008) era laureato in Medicina e Chirurgia, ma anzichè esercitare la professione medica aveva preferito scrivere. Iniziò a pubblicare romanzi sin dal 1966 con vari pseudonimi. È stato, in pratica, anche il creatore della celebre serie tv medica ER. I suoi romanzi si possono definire techno-thriller e sono una perfetta fusione di azione, tecnologia avanzata e scienza. Le numerose trasposizioni in film sono una prova dell’interesse che suscitarono; ricordiamo Andromeda, Jurassic Park e, al di fuori del genere, Rivelazioni.


Qualche commento dei lettori trovato in rete:
Quando morì Michael Crichton mi ricordo che lessi un articolo in internet di Tullio Avoledo che diceva queste parole: "Puoi leggere un quintale di libri di Clive Cussler o di Robert Ludlum, per dire, e, pur divertendoti da matti, non ne sarai arricchito di un solo grammo, in termini di conoscenza del mondo. Ma se leggi un libro di Crichton ne esci ogni volta più ricco. Non necessariamente più intelligente (i libri non fanno miracoli), ma più preparato a capire il mondo di incredibili mutamenti in cui viviamo e quello ancora più incredibile in cui potremmo trovarci a vivere domani". Cosa aggiungere in più a queste parole? Provare per credere!

Sfera ci starebbe bene pubblicato su Urania: il relitto di un'astronave ritrovato nelle profondità marine, il viaggio nel tempo, un manufatto alieno, computer senzienti, specie animali sconosciute, i poteri della mente. Sfera è sicuramente il meno realistico dei romanzi di Crichton, ma, o forse proprio per questo, è quello che ho amato di più. Sfera è un horror pure, tanto per cambiare, e un omaggio a Ventimila leghe sotto i mari. Sfera dovrebbe essere portato sullo schermo come si deve, per farci dimenticare quella cosa atroce con Sharon Stone. E sfera andrebbe consigliato a tutti quelli che Crichton non lo conoscono o non lo vogliono conoscere per un qualche preconcetto nato sicuramente per i motivi sbagliati.

Letto purtroppo solo dopo aver visto il film (cmq carino), si capisce che col film stesso potevano fare molto meglio. Il libro narra la storia della misteriosa apparizione di un oggetto nell'Oceano Pacifico, un'apparizione che, mano mano che si sviluppa la storia sembra non avere un senso logico... quando poi qualcosa si comincia ad intuire, un altro ritrovamento spiazza l'esiguo equipaggio mandato per indagare... e da lì parte una sfida, una sfida improponibile per gli uomini coinvolti, in un continuo crescendo di tensione e colpi di scena fino ad un finale veramente geniale! Assolutamente da non perdere!!!

Il libro prende forse più del film. Dovendo fare a meno degli effetti speciali, la storia fa colpo soprattutto per le sottigliezze psicologiche che il protagonista, Norman, coglie. Inoltre, si potrebbe quasi dire che possiede una sfumatura più filosofica e, per quanto a grosse linee la trama sia la stessa, anche chi ha visto il film non può annoiarsi.

Una garanzia come tutti i libri di Crichton. Malgrado sia fantascienza, un genere che a me normalmente non entusiasma, l'ho letto tutto d'un fiato, il signor Michael è uno che dimostra sempre di sapere il fatto suo. Bello!

Mi è piaciuto perchè aggiunge qualcosa di nuovo al tema del contatto con gli extratterrestri. Questa volta i riflettori non sono puntati su di "loro" (gli alieni), ma su di "noi": Chi è il più indicato per affrontare l'ignoto? Qual è la forma di sapere umano che ci predispone meglio ad affrontare un'entità sconosciuta? Conta di più la forza bellica o la conoscenza scientifica? Offre più risposte la Zoologia o l'Astrofisica? Risolve più enigmi la Logica o la Psicologia? O forse è più sicuro distruggere tutto con un bel carico di esplosivi? Questi temi già intriganti di per sè sono supportati bene da un ritmo incalzante e personaggi ben delineati. Il finale è appagante.

Avvincente storia sottomarina, per l'epoca abbastanza originale, claustrofobica al punto giusto. Il ritmo è incalzante e Crichton ci mette la solita capacità di piazzarsi a metà tra il thriller e la fantascienza. Come sempre succede, molto meglio il libro del film con D. Hoffman.

E' la prima volta che leggo un libro di Michael Crichton; dopo un breve inizio un po' lento, il libro decolla vertiginosamente, anche grazie ad un tranello dell'autore, e resta sull'apice della tensione. Non c'è modo di staccarsi dalle pagine, l'una tira l'altra in un ascendere di tensione, suspense, giallo per arrivare ad un finale a sorpresa.

Uno dei romanzi di Crichton piu' incoerenti nella storia.

venerdì 29 aprile 2011

"Il silenzio dei rapiti" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - IL SILENZIO DEI RAPITI

Kansas. Uno scuola-bus viene bloccato da tre evasi che non hanno più niente da perdere e otto bambine sordomute con le loro insegnanti vengono prese in ostaggio e trascinate in un vicino mattatoio. Il capo degli evasi, un sadico pluriomicida, minaccia di uccidere una persona ogni ora e l'agente mandato dall'FBI ha solo dodici ore per convincerlo a rilasciare gli ostaggi. Dodici ore per trovare la giusta linea di trattativa e imparare a ragionare con la testa dell'assassino.

Titolo originale: A Maiden's Grave (1995)
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Narrativa)
Trad. di Stefano Massaron
2000 - pp. 448 - € 7,00


"Il silenzio dei rapiti" è uno tra i migliori thriller che ho letto negli ultimi tempi; nonostante la storia si svolga in poche ore e prevalentemente nella stessa location, Jeffery Deaver riesce a creare una complicata trama basata su inganni, crudeltà, cinismo e speranze, tratteggiando magistralmente la psicologia dei vari personaggi.
La tensione si mantiene sempre alta, il classico colpo di scena finale alla Deaver, anche stavolta, non manca.
Un libro che potrà non piacere a tutti, ma che io ho trovato davvero molto ben scritto e pensato, uno dei migliori lavori dello scrittore americano.


L'AUTORE
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


I COMMENTI DEI LETTORI:
Un altro Deaver e un altro gran bel libro. Mi piace il suo ritmo, come delinea i personaggi, le realtà che esplora e che mi permettono di entrare in altri mondi. In questo caso si parla di ostaggi, di sordomuti, di uomini in grado di compiere solo il male e... ci vorrebbe tutto il tempo del mondo per leggerlo d'un fiato, ma ne è valsa comunque la pena.

Trovo strano che questo romanzo sia stato così ignorato e criticato dalla massa di lettori di genere. Personalmente l'ho adorato. Il romanzo racconta la storia di un gruppo di ragazzine sordomute che viene preso in ostaggio in un mattatoio da un branco di maniaci delinquenti assassini. In questo libro Deaver dimostra una conoscenza davvero profonda delle tecniche di liberazione degli ostaggi e una capacità fuori dal comune nel tenere desta l'attenzione del lettore. Provate a scrivere un romanzo ambientato per 400 pagine in uno stesso posto dove i protagonisti principali non possono parlare né sentire. Poi sappiatemi dire che riuscite a fare... grande Deaver.

Jeffery è sempre il migliore: tensione alle stelle anche in questo thriller che si svolge nell'arco di poche ore e in un ambiente limitato. I personaggi principali sono tre: Melanie, una delle ragazze sordomute rapite, attraverso la quale si vivono le emozioni e l'angoscia degli ostaggi; il negoziatore di ostaggi dell'FBI Arthur Potter - e qui Deaver dimostra la sua conoscenza dell'argomento; infine il sadico e amorale Lou Handy, il rapitore. Cattivo, fin nel profondo, ma una parte di me non dico che ha parteggiato per lui, ma sicuramente ne è rimasta affascinata. Avrei evitato di inserire l'accenno alla love story tra Melanie e Arthur, un po' forzata.

Questo è il primo e il migliore romanzo di Deaver che io abbia letto. Dico "migliore" non tanto perché abbia qualche particolare merito, quanto perché, almeno, il "cattivo" non è un pazzo che fa tutto quello che gli salta in mente, a seconda di come gli girano le difettose rotelline che ha nel cervello. No, questo qui, benché amorale e squinternato, ha uno scopo preciso e razionale. E lo persegue con una certa logica. Un po’ contorta, magari, ma pur sempre logica rimane. Quel che invece fa sganasciare dalle risate è l’innamoramento a distanza tra il negoziatore cinquantenne e l’insegnante sordomuta di trent’anni più giovane. Vabbè, vah, la speranza è l’ultima a morire, si dice. Prima o poi imparerò anch’io ad evitare di acquistare questi libercoli.

Parto prevenuta, in quanto leggo Deaver quasi esclusivamente per Linc e Amelia, quindi la loro assenza per me è già un deficit non indifferente. Ma la trama, pur essendo ben costruita, non riesce a trascinarmi dentro al romanzo e a coinvolgermi sufficientemente. I personaggi stessi risultano essere talvolta odiosi, fastidiosi e poco credibili.

Secondo libro di Deaver che leggo dopo Il giardino delle belve. La trama è decisamente interessante: un gruppo di bambine sordomute vengono tenute in ostaggio da un terzetto di detenuti evasi. Questo è anche lo spunto per raccontare quale sia il lavoro del negoziatore, quali rischi e quali responsabilità si debba assumere, cosa possa promettere e quali illusioni debba nutrire, il tutto a rischio di vite altrui. Ma è anche lo spunto per parlare della comunità dei sordomuti, del rifiuto dell'oralismo, del loro orgoglio, della lotta per ottenere negli anni i loro diritti e dell'emarginazione patita da chi, da quel mondo di silenzio, voglia uscire. In alcuni punti tuttavia l'ho trovato un po' confuso, colpa forse dei troppi personaggi e di tutti gli interessi in gioco. Di certo non sarà l'ultimo Deaver che leggo.

Quando tutto sembra finito, quando l'incubo sembra essere giunto al capolinea... ecco che ricomincia tutto da capo in un rivoltamento assurdo delle cose. Peccato per il finale che sa di forzato...

Una serie di personaggi interessantisimi dalla psicologia complessa e profonda; questo è vero scrivere! Melanie è un'eroina di cui ci si può tranquillamente innamorare già dalle prime cinque righe. Il fascino del criminale Lou Handy è reso perfettamente, con coerenza e sufficiente spazio all'immaginazione di un passato turbolento e una vita tormentata così misteriosa che Handy diventa quasi simpatico nelle sue debolezze. Stupendo, come sempre del resto, Arthur Potter (Potter il pentolaio, ahah). Inaspettato il passaggio appena precedente al finale, un colpo di scena particolare e devo dire ottimo il coinvolgimento di Melanie nella risoluzione della vicenda.

Il tempo gli ha veramente nuociuto: è lo stesso autore che ha scritto 10 anni (circa) dopo, "Come una tempesta", la "ciofeca". Questo è davvero un libro, certo di genere, ben concepito e ben articolato.

Peccato per il finale che mi ha decisamente deluso e che sembra scritto in fretta e furia.

430 pagine di nulla, più di una volta sono stata tentata di abbandonarlo... gli ho concesso il beneficio del dubbio fino alla fine ma con poca soddisfazione.

Estremamente psicologico, ti tiene incollato alle pagine perchè vuoi sapere quanti ostaggi all'ultimo si salveranno. Ostaggi con un handicap particolare: sono tutte ragazze e bambine sordo mute, e questi rende ancora più particolare la vicenda. E' un thriller diverso dalle vicende che Deaver fa vivere a Rhyme e Amelia Sachs, personaggi che ormai mi sono entrati nel cuore, però questo suo modo di entrare nella mente dei carnefici è davvero inquietante.

Non avevo mai letto nulla del prolifico scrittore americano, e grazie al prestito di un amico, ho colmato questa lacuna. La trama è avvincente quanto basta, cruda quel tanto che serve e dal ritmo ben sostenuto dall'inizio alla fine. Ma è forse questo il difetto del romanzo: un eccesso di equilibrio. Tutta la narrazione sembra pesata accuratamente con un bilancino di precisione, con il risultato di ottenere sì un prodotto ben fatto, godibile e degnamente scritto, ma di scarsa originalità complessiva. E dire che gli elementi messi in campo dall'autore - che chiaramente è uno scrittore di mestiere - erano di prim'ordine: la vicenda ruota, infatti, attorno ad un sequestro di un intero scuolabus di ragazze sordomute, da parte di un terzetto di pericolosi evasi. Ma, nonostante il marcato taglio psicologico impresso da Deaver alla narrazione, il romanzo non si stacca dai cliché classici di un certo tipo di thriller statunitense. Intendiamoci, è una lettura piacevole, di quelle che incalzano a divorare la pagine, ma che, chiusa l'ultima di copertina, lasciano davvero poco.

venerdì 1 aprile 2011

"La strada delle croci" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LA STRADA DELLE CROCI

Sul ciglio della Highway 1, in California, viene scoperta una croce di legno con incisa sopra la data del giorno dopo. Proprio in quel punto, entro le successive ventiquattro ore, viene ritrovata una ragazza in fin di vita. Quando altre croci appaiono lungo la strada, annunciando morti non ancora avvenute, diventa chiaro che qualcuno sta giocando a scrivere il futuro. Per Kathryn Dance, agente del California Bureau of Investigation ed esperta nello studio dei linguaggi del corpo, inizia una caccia al serial killer che la conduce nel mondo ingannevole dei giochi di ruolo online. I sospetti ricadono sul diciassettenne Travis Brigham che, tra blog e social network, ha imparato a vivere esistenze diverse, trasformandosi di volta in volta in vittima o carnefice, martire o vendicatore. Dopo La bambola che dorme torna la smaliziata e irresistibile Kathryn Dance, in un thriller ricco di false piste, un perfetto gioco di specchi che riflette tutte le versioni possibili della verità.

Titolo originale: Roadside crosses (2009)
Casa Editrice Rizzoli (Collana BUR Bestseller)
Trad. di Viola Alberti
2009 - pp. 498 - € 21,50


Da grandissimo estimatore di Jeffery Deaver, dopo aver letto tutti gli episodi con protagonisti la coppia Rhyme-Sachs e nonostante le recensioni più negative che positive trovate in rete, ho deciso di "provare" a leggere un racconto di Kathryn Dance per "vedere l'effetto che fa".
E l'effetto non è stato negativo, anzi...
D'accordo, "La strada delle croci" non rientra tra i migliori romanzi di Deaver, ma è pur sempre un thriller di quelli buoni, si legge bene (pur se in alcuni passaggi è fin troppo prolisso di spiegazioni legati ai vari aspetti della vita virtuale) e, nonostante parecchi chilometri di slancio, prende progressivamente velocità fino al classico finale a sorpresa dove tutte le teorie elaborate dal lettore durante le precedenti 450 pagine vengono smontate rivelando l'assassino che non ti aspetti; dopotutto, per Deaver, il maggiordomo è sempre innocente! :-)
Un libro che consiglio agli appassionati del genere; però, se non avete mai letto un romanzo di Jeffery Deaver e volete dedicarvici ora, forse è meglio iniziare da qualcos'altro...


L'AUTORE
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


LA RECENSIONE DI IBS.it
Kathryn Dance, sulla trentina, snella e slanciata, aveva i capelli biondo scuri raccolti in una treccia tenuta da un nastrino azzurro, scelto e annodato dalla figlia prima di uscire. Indossava un tailleur nero, con gonna lunga a pieghe, camicia bianca e un paio di stivaletti tacco cinque alti alla caviglia di cui si era innamorata a prima vista. Sulla scena di questo nuovo elettrizzante thriller di Jeffery Deaver ricompare l'eroina già protagonista della Bambola che dorme: Kathryn Dance, detective infallibile quanto Lincoln Rhyme e affascinante quanto Amelia Sachs. L'agente del California Bureau of Investigation è chiamata a risolvere un caso che si impone all'attenzione del lettore per gli imprevedibili colpi di scena e le molte false piste. Un gioco di specchi perfetto, in cui è difficile distinguere la verità anche quando mancano poche pagine al termine del libro. Tutto ruota intorno al disegno di una mente criminale. Uno spietato serial killer semina i bordi della Highway 1 di croci di legno; su ognuna incide la data del giorno seguente preannunciando la morte violenta della sua prossima vittima. La prima ad essere ritrovata in fin di vita per annegamento, è una ragazza, Tammy Foster. Analizzando il suo computer, Kathryn Dance e il suo collega Michael O'Neil scoprono che Tammy, assidua frequentatrice della Rete, pochi giorni prima aveva espresso su un blog il suo terrore di morire annegata. Il post era comparso su "The Chilton Report", questo il nome del blog, che si ripromette di essere "la voce morale della nazione. Riflessioni sul lato più sinistro dell'America... ma anche sui suoi lati positivi". Tra i personaggi che vi sono nominati, al centro di accese discussioni da parte dei frequentatori del blog, si segnalano il reverendo Fisk, leader del movimento Life First, in prima linea, senza sdegnare il fanatismo, contro l'aborto e l'eutanasia; e un diciassettenne, Travis Bingham, su cui si addensano ben presto i maggiori sospetti. Travis incarna il tipico adolescente problematico: emarginato e deriso dai compagni di scuola, dall'aspetto poco gradevole, sta sempre solo ed è un patito di Internet e videogiochi. La sua famiglia non è benestante e suo fratello è affetto da un grave handicap. Per di più, il suo passato è macchiato da un episodio dai contorni oscuri: due ragazze persero la vita su un'auto da lui guidata e molti lo ritengono responsabile dell'incidente anche se è stato formalmente scagionato dall'accusa. Insomma Travis è il sospetto ideale: un personaggio dalle mille vite, vittima o carnefice, martire o vendicatore? Kathryn Dance non è un'investigatrice che si lasci abbagliare dalle apparenze e scaverà a fondo nel complesso intrigo di verità nascoste e colpe inconfessabili, prima di arrivare alla soluzione finale... Appassionante e spiazzante, La strada delle croci è un thriller che non permette mai di rilassarsi. Jeffery Deaver è come sempre un maestro della suspense e riesce a coinvolgere il lettore in un'indagine serrata e sorprendente, che tocca anche tematiche sociali e d'attualità, come l'emarginazione, il fanatismo religioso e l'abuso di Internet e della realtà virtuale.


I COMMENTI DEI LETTORI:
Veramente noioso, mi sto chiedendo se anche lui oramai scriva solo per contratto, la trama lenta e la fine con il solito colpo di scena scontato.

L'argomento è attuale in quanto tratta di blog e dei pericoli che si possono incontrare in rete quando si dà troppe informazioni di se stessi qui Deaver ne descrive il mondo facendo una panoramica anche sui giochi di ruolo on-line e le problematiche di quando ci si lascia affascinare troppo fino a scambiare la realtà virtuale con quella reale. La suspence non manca così come il colpo di scena finale che vede la protagonista esperta di cinesica Katryn Dance (non c'è Lincoln Rhyme) smascherare ed arrestare l'assassino dopo una serie di peripezie 'alla Deaver'. Nel complesso un libro scorrevole che non annoia con molti spunti originali.

Da estimatore di Deaver preferisco pensare che non l'abbia scritto lui. Un po' Profondo Blu dello stesso Deaver (per la tematica), un po' il peggior Patterson (due storie parallele, di cui la minore è una scontata vicenda giudiziaria che coinvolge la protagonista), un finale tragicomico (assolutamente inimmaginabile in quanto totalmente campato in aria). Unico lato positivo la caratterizzazione dell'assassino... Può fare sicuramente di meglio.

Un libro che non sembra neanche scritto da J.Deaver. Veramente una delusione, lento negli eventi e sorprendentemente privo della azione che caratterizza tutti i libri dello scrittore. Ho fatto fatica a portarlo a termine. Lento fin dall'inizio, si spera che la pagina dopo e quella ancora dopo siano più scorrevoli e invece continuano ad annoiare. I personaggi mosci e i dialoghi strutturati male. La trama mal sviluppata e un intreccio di più eventi e sottotrame mal riuscito. Brutto, da non comprare, niente a che vedere con il JD de "la sedia vuota", "il collezionista di ossa"... ecc.

Piuttosto deludente. Sicuramente parto prevenuta perchè il protagonista non è Rhyme, eppure il tema dell'universo sintetico e dei blogs è attuale, come anche avvincente dovrebbe essere l'argomento cinesica. Eppure, come ha notato chi mi ha preceduto, alla cinesica si accenna forse in mezza riga. Dance è noiosa, priva di grinta e mordente, così come sono incolori gran parte dei personaggi che la circondano. C'è il finale a sorpresa, ma il libro proprio non decolla.

Partiamo dal presupposto, che il tema trattato nel libro, è sicuramente la cosa più interessante e di attualità del racconto, che ammetto non è sicuramente il miglior romanzo di Deaver, ma nemmeno così malvagio come leggo dai commenti precedenti. Intanto va detto che sarebbe meglio leggere prima "la bambola che dorme", altrimenti è vero che in molti passaggi il libro può sembrare deviare dalla trama principale. Detto questo, il personaggio ricorda l'emarginato di "la sedia vuota", e i troppi "finali" non aiutano a rendere credibile una storia che alla fine si rivela abbastanza banale. Una buona prosecuzione invece nelle vicende personali dei protagonisti.

A me è piaciuto moltissimo. Scorrevole, bella trama e con temi attuali. L'agente Dance, al contrario di alcuni commenti negativi, mi piace. L'unica pecca secondo me sono le capacità assegnate al killer. Riesce a non lasciare mai nessuna traccia di se e far sviare i sospetti, ma per com'è il personaggio nella sua vita normale è improbabile che possa avere tali capacità. Cmq sia molto bello, lo consiglio. Ah ho letto molti altri libri di Deaver e non trovo che questo si discosti molto dal suo modo di scrivere, tiene benissimo testa e paragone con gli altri.

Deaver è uno dei miei autori preferiti, ma devo ammettere che questo libro è stato proprio un suo passo falso. L'ho trovato abbastanza piatto e prolisso. E tutti i riferimenti a "La bambola che dorme" (da leggere necessariamente prima de "La strada delle croci") che ho incontrato durante la lettura sono, a mio parere, estremamente snervanti. Inoltre, il finale mi è sembrato davvero eccessivo. Ho riconosciuto il caratteristico stile di Deaver nelle ultime 150 pagine, ma purtroppo questo non è bastato a risollevare le sorti del libro, che rimane cmq abbastanza mediocre.

Da Deaver non me lo aspettavo, ma questo libro è davvero un pacco. Ci sono pagine e pagine di spiegazione su blog, forum e internet. Che per chi bazzica sono di una noia mortale e per chi non si interessa credo restino comunque incomprensibili. Le avesse messe almeno come nota a fine libro, invece sono inserite nei dialoghi, rendendo la storia davvero illeggibile. Tanto che a metà non mi ricordavo più quale fosse il crimine di cui si occupavano... Inoltre i protagonisti del secondo romanzo della serie (spin off di quelli del famoso Lincoln Rhyme) sono appena sbozzati. Ma se non hai letto il primo romanzo o lo hai letto anni fa... forse una rinfrescatina la si potrebbe dare (io mi sono immaginata la protagonista bionda fino a che non ha detto, verso la fine, di essere castana...) Non lo consiglio!

Lo stile di Deaver è inconfondibile e, in questo romanzo, si ritrovano tutte le sue capacità di narratore in grado di creare tensione e suspance per guidarci ad un colpo di scena dopo l'altro. Dei libri dedicati a Kathryn Dance questo è, a mio avviso, il migliore come trama e personaggi coinvolti.

venerdì 11 marzo 2011

"Il tesoro dell'imperatore" di Steve Berry: impressioni a caldo

Steve Berry - IL TESORO DELL'IMPERATORE

È solo un incubo, ma sta diventando un'ossessione: Cotton Malone continua a rivivere in sogno l'attentato di Città del Messico in cui è rimasto ucciso Cai Thorvaldsen, un giovane e brillante diplomatico danese. Un attentato che lui non è riuscito a sventare e che gli ha cambiato la vita: dopo le dimissioni da agente operativo del dipartimento di Giustizia americano, Malone si è infatti trasferito a Copenhagen dove, grazie all'aiuto del padre della vittima, il miliardario Henrik Thorvaldsen, ha aperto una libreria antiquaria. Henrik però non ha mai smesso d'indagare sulla morte dell'amato figlio e adesso ha finalmente il nome del colpevole: Lord Graham Ashby, un losco trafficante d'opere d'arte, di recente reclutato dal Club di Parigi - una lobby di avidi speculatori europei - per scoprire dov'è stato nascosto il leggendario tesoro di Napoleone. Animato da un bruciante desiderio di vendetta, Henrik chiede allora a Cotton di ricostruire la storia del tesoro, di localizzarlo prima di Ashby e di sventare così i piani del Club di Parigi. E l'unico modo per riuscirci è rintracciare un enigmatico volume, citato da Napoleone nel proprio testamento e affidato al suo maggiordomo pochi giorni prima di morire. Ben presto, però, Malone viene a sapere che pure il governo degli Stati Uniti è interessato alla cattura di Ashby, perciò è costretto a fare una scelta: onorare il debito di riconoscenza nei confronti dell'amico o rimanere fedele al suo Paese...

Titolo originale: The Paris vendetta (2009)
Casa Editrice Nord
Trad. di Elisa Villa
2010 - pp. 504 - € 18,60


Steve Berry è uno dei miei autori preferiti, ma questa volta mi ha deluso.
Confesso che fino a metà racconto ho perfino avuto il dubbio di avere per le mani un romanzo di Berry: trama piatta, nessuna tensione, dialoghi scialbi, insomma un modo di scrivere completamente diverso dal solito che mi ha perfino fatto pensare che il libro non l'avesse scritto lui ma un dilettante alle prime armi.
Dalla metà in poi, però, il racconto entra nel vivo, lo stile ritorna "familiare", la tensione sale, la trama diventa avvincente ma... non basta per poter dare al libro un giudizio del tutto positivo.
La storia lascia aperte situazioni per ulteriori sviluppi futuri, attenderò con fiducia di ritrovare... il mio autore preferito!


L'AUTORE
Steve Berry è da venticinque anni uno stimato avvocato nella Camden County. Spinto dalle sue due grandi passioni, la Storia e la narrativa, agli inizi degli anni ’90 comincia a dedicare gran parte del suo tempo e delle sue conoscenze alla stesura di romanzi e racconti.
Dopo aver venduto i diritti de Il terzo segreto (Nord, 2005) e de La Profezia dei Romanov (Nord, 2007) in tutto il mondo, Berry si è confermato un autore di bestseller internazionali grazie al clamoroso successo di L’ultima cospirazione (Nord, 2006), Le ceneri di Alessandria (Nord, 2007), L’ombra del Leone e, appunto, La tomba di ghiaccio, che raccontano le avventure di Cotton Malone, un ex agente operativo del dipartimento di Giustizia americano che si è trasferito a Copenaghen per gestire una libreria antiquaria.


LA RECENSIONE DI IBS.it
Copenhagen e Bastia: partono da queste due città gli eventi narrati per poi susseguirsi, incalzanti, dalla Danimarca alla Corsica, dall’Inghilterra alla Francia. Ad ogni capitolo, il racconto si sposta, con serrata regolarità, sulle tracce dei protagonisti.
Copenhagen è la città in cui si muove Cotton Malone che, abbandonata la carriera di agente operativo del dipartimento di giustizia, ha deciso di dedicarsi ad una libreria antiquaria. Bastia invece è la città corsa in cui hanno inizio le vicende riguardanti Lord Ashby, avido aristocratico britannico, impegnato nella ricerca di un tesoro. In questo nuovo episodio della serie ideata da Steve Berry con protagonista Cotton Malone, dopo il successo mondiale de L’ultima cospirazione, l’agente Malone viene coinvolto in un altro avvincente mistero: rintracciare il responsabile della morte del giovane Cai, uno delle tante vittime dell’attentato di Città del Messico che l’ex agente non è riuscito a sventare e per cui non riesce a darsi pace.
Lord Ashby, in Corsica, è invece sulle tracce di un bottino, per conto del Club di Parigi - società di avidi speculatori alla ricerca di un tesoro: “l’oro di Napoleone”. Si tratta di un’immensa ricchezza accumulata attraverso bottini di guerra, le cui uniche tracce sarebbero nascoste in un volume affidato da Napoleone in persona al suo maggiordomo, poco prima di morire.
Due eventi lontani, tenuti insieme dal medesimo personaggio: Lord Ashby. A lui e al suo nome sarebbe riconducile la morte del giovane Cai, a lui e al suo Club, sarebbero rivolti tutto l’odio e il desiderio di vendetta di Henrik Thorvaldsen, il padre della vittima.
Il tempo della narrazione è quello odierno, eppure la materia con cui Steve Berry gioca, è legata a tempi lontani. La ricerca di un tesoro, un bottino nascosto a cui da decenni si sta tentando di risalire. Unici indizi: le confuse versioni riguardo il nascondiglio, le numerose e false informazioni ancora oggi in circolazione, i racconti dei molteplici infruttuosi tentativi.
Le sue ricerche sembrano muoversi sullo sfondo di intrighi federali di portata internazionale, che includono il sistema economico-politico globale, interessi che implicano il coinvolgimento di un ben più nutrito numero di persone. E club segreti a cui, tra messaggi occultati tra le pagine di un libro, si collegano complotti politici.
La giusta commistione di componenti, che possiede il magnetismo e il fascino del romanzo storico, la suspense del thriller d’avventura, il vigore dell’intrigo poliziesco.
L’autore trova una comune piattaforma che concede alle differenti parti di colloquiare con solidità, permette ai generi su cui lavora di equilibrarsi vicendevolmente. Il risultato è una fusione di materie sottratte a un mondo lontano, legate a vicende dai vaghi contorni, di tesori leggendari, ritrovati e riesumati, esplorati in una realtà moderna.
Ultimo esperimento con cui Steve riesce a dare ulteriore prova delle sue qualità, dimostrando, ancora una volta, la potenza narrativa della sua scrittura.



I COMMENTI DEI LETTORI
Devo dire che leggendo la prima metà di questo libro ho incontrato grosse difficoltà a ritrovare l'azione e la suspance che caratterizzano lo stile di Steve Berry soffrendone, per qualche pagina, la noia dei riferimenti storici. L'autore infatti impiega un po' di capitoli a impostare quell'intreccio storico/caratteriale che solo nella seconda metà del libro riesce a diventare utile a creare quell' "action movie" che mancava. Buono il finale che lascia al lettore alcune riflessioni su ciò che Berry ha in mente per i prossimi capitoli della serie.

Un altro avvincente romanzo di Berry con protagonista Cotton Malone. La storia ci porta dalla Corsica alla Francia passando per l'Inghilterra sulle tracce del famoso tesoro di Napoleone. Un libro molto ben scritto e scorrevole. Chi ha amato i capitoli precedenti non potrà non amare anche questa nuova avventura. Davvero consigliato.

A me è piaciuto nè più nè meno degli altri romanzi di Berry, consigliatissimo se amate il genere!

Più passa il tempo e più i libri di S. Berry diventano illeggibili. Questo poi è talmente ridicolo da non meritare ulteriori commenti. Personalmente, dopo aver letto quanto di lui fin qui pubblicato, ho deciso di dire BASTA!

Ottimo Thriller fanta-politico, dall'azione incalzante e dai risvolti etici importanti. Il personaggio di Cotton Malone è diventato più serio e convincente, nelle prossime avventure azione e introspezione saranno garantiti di certo.


Leggi qua le mie altre recensioni dei libri di Steve Berry.

giovedì 17 febbraio 2011

news in libreria: "L'altare dell'Eden" di James Rollins

Dopo lo straordinario successo dei romanzi della Sigma Force e delle nuove avventure di Jake Ransom, James Rollins torna alle origini con un thriller mozzafiato che negli Stati Uniti è già l’ennesimo, clamoroso bestseller.
Disponibile dal 24 febbraio 2011


James Rollins - L'ALTARE DELL'EDEN

Iraq, aprile 2003. Baghdad è appena stata conquistata dall’esercito americano: la città è in preda all’anarchia e, mentre i soldati cercano di arginare rapine e saccheggi, alcuni uomini s’intrufolano nel giardino zoologico, aprono le gabbie e liberano tutti gli animali. Nessuno può immaginare che quel gesto, in realtà, è soltanto un diversivo per introdursi nei sotterranei dello zoo, che ospitano un laboratorio segreto per lo sviluppo di armi biologiche. E dove è in corso un esperimento rivoluzionario...
New Orleans, oggi. Un peschereccio naufragato sulle coste della Louisiana, i membri dell’equipaggio morti e, nella stiva, un carico clandestino di animali esotici: è questo lo scenario che si presenta alla veterinaria Lorna Polk, chiamata dalle autorità per prestare le prime cure ai preziosi animali. Incuriosita dalle loro strane e inusuali caratteristiche fisiche, e soprattutto dalla loro stupefacente intelligenza, Lorna sospetta che siano le cavie di audaci esperimenti genetici e decide d’indagare sulla provenienza di quel misterioso carico. Tuttavia, mentre uno degli animali scappa tra le paludi del Mississippi, seminando il caos, lei sarà costretta ad affrontare una verità sconvolgente, e si troverà a un passo dallo svelare un segreto che risale all’origine stessa della razza umana...

Titolo originale: Altar of Eden (2009)
Editore: Nord
Collana: Narrativa Nord
rilegato, pag. 468, € 19,60


L’AUTORE – James Rollins è stato per vari anni un apprezzato veterinario ma, a un certo punto della sua vita, ha deciso di anteporre al lavoro le sue tre grandi passioni: la speleologia, le immersioni subacquee e, soprattutto, la scrittura.
Fin dal suo esordio, si è segnalato come una delle voci più nuove e convincenti nel campo del romanzo d’avventura; grazie a La mappa di pietra (Nord, 2006), L’ordine del sole nero (Nord, 2007), Il marchio di Giuda (Nord, 2007), La città sepolta (Nord, 2008), L’ultimo oracolo (Nord, 2009) e La chiave dell’apocalisse (Nord, 2010), è diventato uno degli autori di romanzi d’avventura più amati dai lettori e, con L’ombra del re, ha conquistato anche il pubblico giovane.

Il sito web dell’autore (in inglese): jamesrollins.com

venerdì 11 febbraio 2011

news in libreria: "La nave dei morti" di Clive Cussler e Jack Du Brul

Soccorrere una nave in difficoltà è dovere di ogni marinaio. Ma cosa fare se a bordo c'è un carico letale per l’umanità? Ce lo raccontano Clive Cussler e Jack Du Brul nel nuovo romanzo della serie Oregon Files.


Clive Cussler e Jack Du Brul - LA NAVE DEI MORTI

All’inizio è solo un puntino sul radar della Oregon, la nave ipertecnologica capitanata da Juan Cabrillo, di ritorno da una missione top secret in Iran. Un puntino che segnala un’imbarcazione alla deriva. Eppure nessuno ha raccolto SOS. Cabrillo decide di vederci chiaro, ma nemmeno lui, che ha vissuto avventure di ogni genere, è pronto a ciò che lo aspetta. Il ponte della Golden Dawn è disseminato di cadaveri, così come la sala macchine, l’infermeria, il salone delle feste e ogni angolo dell’elegante nave da crociera. Il virus — se di virus si tratta — sembra aver colpito nel bel mezzo di una festa, visto che tutti i morti sono in eleganti abiti da sera. Chi — o che cosa — può aver causato un simile massacro?
Per Cabrillo però non c’è da risolvere solo il terrificante mistero della nave dei morti. Il figlio del suo vice Max Hanley è scomparso dopo essere stato plagiato dai responsivisti, una setta che predica la sterilizzazione dei propri membri per risolvere il problema della sovrappopolazione sulla Terra. E forse il fatto che a bordo della Golden Dawn si stesse svolgendo una loro convention non è un caso... Quello che aspetta gli eroi della Oregon, questa volta, è davvero un orrore senza fine.

Titolo originale: Plague Ship (2008)
Editore: Longanesi
Collana: Nuova Gaja Scienza 991
Traduzione: Seba Pezzani
rilegato, pag. 502, € 19,60


Clive Cussler insieme a Jack Du Brul, nel romanzo La nave dei morti (Plague Ship, 2008) ci narrano una nuova avventura del capitano Juan Cabrillo, che al comando della ipertecnologica nave Oregon, dopo l’avventura di Skeleton Coast, si trova ad affrontare un nuovo tragico enigma.

Come sempre Clive Cussler offre al lettore ore di piacevole lettura in un romanzo che miscela alla perfezione avventura, finzione, vita reale e tecnologia fantascientifica. La serie Oregon Files conta ad oggi otto titoli di cui i primi due scritti con la collaborazione di Craig Dirgo, mentre a partire dal terzo con la collaborazione di Jack Du Brul (I predatori, Skeleton Coast e La nave dei morti, tutti pubblicati da Longanesi).

Un brano dal testo.
La donna si alzò e si pulì i guanti con una salviettina disinfettante.
"Di qualunque cosa si tratti, è un virus modificato geneticamente."
"Ne sei certa?"
"Sì. Per il semplice motivo che questo virus uccide il proprio ospite in maniera troppo rapida per essere naturale. Al pari di ogni altro organismo vivente, i virus sono biologicamente portati a riprodursi con la maggior frequenza possibile. Distruggendo il proprio ospite nell’arco di pochi minuti, questo virus non ha il tempo di trasferirsi da una persona all’altra. Un’epidemia di questa roba nel mondo reale si spegnerebbe con la stessa velocità con cui è divampata. Persino Ebola impiega un paio di settimane per ammazzare le proprie vittime, un tempo di vita sufficiente perché i familiari e i vicini lo contraggano. La selezione naturale avrebbe sterminato questo virus da molto tempo."
Lo guardò negli occhi, perché capisse bene quello che stava per dire.
"Qualcuno lo ha creato in laboratorio e lo ha scatenato a bordo di questa nave."

Gli autori.
Clive Cussler è nato nel 1931 ad Alhambra, in California, da madre americana e padre tedesco. Interrotti gli studi al Pasadena City College, si è arruolato nell’Aviazione, partecipando alla guerra di Corea. Negli anni '60 ha lavorato nella pubblicità, dapprima come copywriter e in seguito come direttore creativo di una delle più importanti agenzie degli Stati Uniti. Ha esordito nella narrativa nel 1973 con Enigma, che racconta la prima straordinaria avventura di Dirk Pitt, l’eroe che ha conquistato i lettori d’avventura di tutto il mondo. Nel 1978 ha fondato la National Underwater & Marine Agency (NUMA), un’associazione no-profit specializzata nella localizzazione, identificazione e recupero di relitti marini di importanza storica. In vent’anni di attività, che lo stesso Cussler ha raccontato in Cacciatori del mare, la sua squadra di ingegneri e sommozzatori ha portato a termine con successo oltre sessanta operazioni (la più famosa delle quali è il recupero del sottomarino confederato Hunley). La sua seconda passione, dopo l’avventura, sono le automobili d’epoca, di cui possiede una vasta e assai famosa collezione, comprendente oltre ottanta pezzi. Sposato con Barbara Knight da quarantotto anni, Clive Cussler ha tre figli e due nipoti e divide il suo tempo tra le montagne del Colorado e i deserti dell’Arizona.

Jack Du Brul è autore di una delle serie di romanzi d’avventura più popolari degli ultimi dieci anni negli USA, la serie Philip Mercer, arrivata a oggi a sette romanzi. Il suo sodalizio con Cussler come coautore degli Oregon Files è stato la realizzazione di un sogno per gli appassionati d’avventura americani. Vive nel Vermont con la moglie Debbie.

giovedì 10 febbraio 2011

"Il quinto giorno" di Frank Schätzing: impressioni a caldo

Frank Schätzing - IL QUINTO GIORNO

14 gennaio, Huanchaco, costa del Perù. Il povero pescatore Juan Narciso Ucañan non crede ai suoi occhi: dopo settimane di magra, davanti a lui si stende un enorme banco di pesci. Ma ben presto il terrore cancella la sua felicità: i pesci, muovendosi come un unico essere, prima gli distruggono la rete, poi rovesciano la sua barca e infine si compattano, impedendogli di tornare in superficie. 13 marzo, costa norvegese. A bordo della nave oceanografica Thorvaldson, il biologo marino Sigur Johanson e Tina Lund, responsabile della Statoil per la scoperta di giacimenti petroliferi, guardano il monitor che rimanda le immagini di un robot calato sul fondo del mare: milioni di "vermi" sembrano aver invaso lo zoccolo continentale. 5 aprile, Vancouver Island, Canada. Leon Anawak fa da guida ai turisti che vogliono osservare le balene nelle acque della British Columbia. Ma i mammiferi marini non si vedono più, come se si fossero "smarriti" da qualche parte. Poi, improvvisamente, riappaiono e si comportano in modo del tutto anomalo. Tre avvenimenti lontani, un unico tratto comune: il mare. Un mondo brulicante di esseri misteriosi, un enigma che avvolge i sette decimi del nostro pianeta. Dall'Europa all'America, dal Polo Nord al Giappone, il mondo dovrà confrontarsi con questo enigma: scienziati, militari, capi di governo e individui comuni saranno trascinati in un'avventura senza precedenti, verso uno scontro titanico in cui si deciderà se la specie umana può avere ancora un futuro.

Titolo originale: Der Schwarm (2005)
Casa Editrice TeaDue
Trad. di Sergio Vicini
2007 - pp. 1032 - € 13,00


Bello. Decisamente bello. Un libro lungo, lunghissimo, ma il numero delle pagine non pesa, anzi... arrivati alla fine vorresti che ce ne fossero state ancora da leggere.
Di Frank Schätzing avevo già letto "Silenzio assoluto", un thriller con una bella trama ma dallo stile eccessivamente prolisso nel descrivere luoghi, situazioni e stati d'animo dei personaggi; "Il quinto giorno" è ugualmente molto prolisso nelle descrizioni, nelle spiegazioni di carattere scientifico e naturalistico, nei retroscena dei (tanti) personaggi, ma in questo caso la cosa non pesa eccessivamente.
Il libro è un diesel: tanti eventi collocati in varie parti del globo richiedono parecchie pagine prima di far entrare la storia nel vivo, ma una volta partiti si procede spediti, e la tensione è costantemente tenuta molto alta.
E' definito "il thriller degli oceani", ma potete chiamarlo anche romanzo catastrofista, libro di fantascienza, saggio di biologia, geofisica e geologia, manifesto del movimento ambientalista o strumento per riflettere su psicologia e religione: io ne consiglio caldamente la lettura, poi fate voi...


L'AUTORE
Frank Schätzing, nato a Colonia (Germania) il 28 maggio 1957, prima di essere scrittore, è un lettore appassionato di gialli e di thriller. E' un compositore, un pubblicitario, un uomo amante della "dolce vita".
Dopo il corso di studi in Scienze dalla comunicazione, fonda la prestigiosa agenzia pubblicitaria Intevi ed in seguito l'etichetta discografica Sounds fiction.
Il 15 Luglio 2007 vince la 55° edizione del Premio Bancarella con il libro "Il diavolo nella" cattedrale (Editrice Nord) con 100 voti su 178 schede pervenute. Il giallo trascina i lettori nelle cupe atmosfere medievali in una Colonia abitata da ambiziose famiglie nobili e potenti in lotta fra di loro e contro il potere della Chiesa.
Il libro, scritto nel 1995, è seguito da alcune novelle ed una raccolta ancora non disponibili per il pubblico italiano che invece ha imparato a conoscerlo ed amarlo con "Il quinto giorno", pubblicato nel 2004 in Germania ed arrivato in Italia l'anno successivo. Il thriller scala le classifiche europee – quasi un milione di copie vendute solo in Germania – grazie al passaparola dei lettori entusiasti. Successivamente esce "Il mondo d'acqua", nel 2006. Il libro, decisamente atipico e ambizioso, ha una genesi decisamente interessante. Nasce infatti con l'intento di sfruttare a pieno le ricerche scientifiche fatte dall'autore per la stesura de "Il quinto giorno" ma diventa un thriller che narra la storia della vita sulla terra. Il percorso emozionante si snoda dal big bang fino ai giorni nostri, con un ritmo incalzante tipico di un giallo di cui l'autore è appassionato.
In occasione dello Tsunami che ha colpito il 27 dicembre 2004 le coste della Thailandia dichiara "La mia prima reazione è stata di shock e di paura, come tutti. Io avevo inventato uno scenario di pura fantasia: quando l'ho visto materializzarsi nella realtà è stato spaventoso. Quando i giornalisti hanno iniziato a cercarmi per delle interviste, mi sono tirato indietro: non volevo che lo tsunami diventasse motivo di promozione per il libro. Poi però sono venuto a sapere che c'erano dei turisti che stavano leggendo "Il Quinto Giorno" in spiaggia, durante le vacanze, quindi sapevano cosa fosse lo tsunami e si sono salvati grazie al fatto di aver capito cosa stesse accadendo per averlo letto nel libro. Questo, ovviamente, mi ha molto sollevato".
Frank Schätzing è sposato con Sabina Valkieser Schätzing: la moglie dà la voce a Tina Lund nella versione "audiolibro" de "Il quinto giorno".
Tra gli hobby dello scrittore ci sono il mare e le immersioni; sostiene l'associazione "Deepwave" fondata nel 2003 ad Amburgo con l'obiettivo di contribuire alla conoscenza ed, attraverso diverse iniziative, a promuovere la protezione dei mari. E' anche appassionato della storia della sua città natale, Colonia, dove tuttora vive.


I COMMENTI DEI LETTORI
Un libro molto intelligente: è un thriller, ma pone quesiti religiosi, etici, ecologici, filosofici, che sono di grande attualità. Un'avventura mozzafiato nei mari del pianeta, e nella morale degli uomini. 1032 pagine avvincenti e scorrevoli.

Lunghissimo, che all'inizio scoraggia dall'iniziarlo. Poi rimani coinvolto e appassionato dalla storia, complicata e complessa ma abbastanza credibile. Pur sempre fantascienza in fondo... In qualche momento ti concentri sul racconto di cosa succede in una parte del mondo, e quasi ti scordi di quello che abbiamo lasciato sospeso in un altro continente oppure ti scordi chi è il tale, che non è uno dei protagonisti principali... ma nel complesso direi che mi è successo al massimo un paio di volte, in più di mille pagine! In definitiva, uno dei migliori libri di avventura/fantascienza/azione che abbia letto ultimamente.

Fa molta fatica a partire ma poi quando la storia si chiarisce acchiappa alla grande: non so se vale di più come intrattenimento o come divulgazione, ma sono contenta di averlo letto e di saperne molto più di prima di cetacei, idrati, correnti e misteri degli abissi. (sorvolo sull'orrore di quello che stiamo facendo al mare perché è troppo triste)

L'idea di fondo è buona, ma l'insieme è eccessivamete lento. Io amo i libri che mescolano scienza e situazioni "particolari", ma la voglia di rendere le circostanze verosimili ha reso il libro eccessivamente prolisso e carico di informazioni ridondanti. Inoltre siamo di fronte a decine di personaggi, ma sono tutte "comparse": non ce n'è uno che sia caratterizzato in maniera decente, a meno che la noiosissima cronaca dei vari traumi/ drammi personali non venga considerata come approfondimento psicologico. Una menzione (negativa) particolare merita il finale: il modo in cui finisce il libro ha un suo senso, ma l'autore avrebbe anche potuto risparmiarci le deliranti riflessioni di uno dei personaggi (che sicuramente era sotto l'effetto di una qualche sostanza stupefacente, perchè uno non può essere così normalmente). Che dire? Le parti scientifiche non si amalgamano bene con il resto della narrazione ed il pezzo iniziale è troppo lungo. Inoltre, tutto il libro sa di deja vue e l'autore stesso cerca di distaccarsi dalle varie produzioni(soprattutto film) simili alla sua facendo dire ai personaggi frasi del tipo: "Questo non è "The Abyss"". In conclusione, caro Schatzing, direi che te la cavi meglio con le riscostruzioni storiche (mi riferisco al gustosissimo "Il diavolo nella cattedrale") e che scrivi anche bene, ma lascia perdere i thriller scientifici perchè davvero non fanno per te. Assolutamente sconsigliato.

Romanzo di genere catastrofico/ecologista. Fa riflettere su quanto poco conosciamo il pianeta in cui viviamo e la natura che ne fa parte, in questo caso specifico gli abissi marini e gli organismi che vi dimorano, specie quasi totalmente sconosciute all'uomo e alla scienza. Bello il messaggio "base" sul rispetto verso il pianeta, le sue risorse, non illimitate e soggette a continue "violenze" e mancanza di rispetto da parte dell'umanità occupata unicamente a soddisfare i propri interessi, politici ed economici a discapito dell'intero eco-sistema. Lettura poco scorrevole, nonostante l'azione ed i "colpi di scena" non manchino, il ritmo è piuttosto lento e troppo infarcito di nozioni sulla biologia marina, sulle piattaforme petrolifere ed i vari macchinari impiegati nelle ricerche scientifiche... troppe pagine di lungaggini inutili a mio parere, specie nel finale che ho trovato piuttosto "debole" e tutto sommato rovinato in parte dalle noiosissime elucubrazioni mentali di una dei protagonisti che sembra essersi presa un'allucinogeno, di cui pure il lettore deve subirsi gli effetti. Nel complesso, lettura discreta, ma con almeno duecento pagine di troppo per i miei gusti.

Un degno erede del primo Crichton, leggendo i primi capitoli si può pensare al solito ecological thriller catastrofico ma poi la trama prende una direzione ben diversa seguendo un'idea originale e sviluppandola in modo coerente ed interessante e plausibile.

Da manuale. Personaggi e intrecci costruiti secondo le istruzioni base di corso di scrittura (avventurosa). Scorre bene, sembra scritto con la colla anche se ci sono passaggi noiosi e superflui come il ritorno di Anawak a casa per il funerale del padre. A tratti è irritante per una certa accondiscendenza verso il potere (politico ed economico), anche se corregge spesso il tiro. Poteva essere molto, molto, più sanguigno e disturbante ma non sarebbe stato un best seller. Comunque divertente.

Che libro avvincente. Un thriller 'biologicamente corretto' che mi ha letteralmente conquistato; è un romanzo che fa volare l'immaginazione - del lettore - verso confini inesplorati - per quel che mi riguarda -, la suspance è alla Alfred Hitchcock, le descrizioni poi sono estremamente curate, dettagliate, minuziose. Vorrei far notare che il testo in oggetto, per certi versi, potrebbe essere 'paragonato/accostato/metabolizzato' come un saggio sulla biologia, vi sono alcune pagine infatti estremamente tecniche, ma decisamente interessanti e ben scritte anche per coloro non avvezzi allo studio della biologia - come il sottoscritto. La mole non deve spaventare, tutt'altro, dev'essere uno stimolo, le pagine volano via leggere, il romanzo non è mai banale ed è letteralmente pregno di colpi di scena. In definitiva lo consiglio certamente a coloro che amano il thriller e le scienze... biologiche.

Ora è passata ma per mesi ho vissuto nel terrore di essere assassinata da una scatoletta di tonno.