L'angolo dedicato ai libri del blog "Dentro al Replay"

venerdì 1 aprile 2011

"La strada delle croci" di Jeffery Deaver: impressioni a caldo

Jeffery Deaver - LA STRADA DELLE CROCI

Sul ciglio della Highway 1, in California, viene scoperta una croce di legno con incisa sopra la data del giorno dopo. Proprio in quel punto, entro le successive ventiquattro ore, viene ritrovata una ragazza in fin di vita. Quando altre croci appaiono lungo la strada, annunciando morti non ancora avvenute, diventa chiaro che qualcuno sta giocando a scrivere il futuro. Per Kathryn Dance, agente del California Bureau of Investigation ed esperta nello studio dei linguaggi del corpo, inizia una caccia al serial killer che la conduce nel mondo ingannevole dei giochi di ruolo online. I sospetti ricadono sul diciassettenne Travis Brigham che, tra blog e social network, ha imparato a vivere esistenze diverse, trasformandosi di volta in volta in vittima o carnefice, martire o vendicatore. Dopo La bambola che dorme torna la smaliziata e irresistibile Kathryn Dance, in un thriller ricco di false piste, un perfetto gioco di specchi che riflette tutte le versioni possibili della verità.

Titolo originale: Roadside crosses (2009)
Casa Editrice Rizzoli (Collana BUR Bestseller)
Trad. di Viola Alberti
2009 - pp. 498 - € 21,50


Da grandissimo estimatore di Jeffery Deaver, dopo aver letto tutti gli episodi con protagonisti la coppia Rhyme-Sachs e nonostante le recensioni più negative che positive trovate in rete, ho deciso di "provare" a leggere un racconto di Kathryn Dance per "vedere l'effetto che fa".
E l'effetto non è stato negativo, anzi...
D'accordo, "La strada delle croci" non rientra tra i migliori romanzi di Deaver, ma è pur sempre un thriller di quelli buoni, si legge bene (pur se in alcuni passaggi è fin troppo prolisso di spiegazioni legati ai vari aspetti della vita virtuale) e, nonostante parecchi chilometri di slancio, prende progressivamente velocità fino al classico finale a sorpresa dove tutte le teorie elaborate dal lettore durante le precedenti 450 pagine vengono smontate rivelando l'assassino che non ti aspetti; dopotutto, per Deaver, il maggiordomo è sempre innocente! :-)
Un libro che consiglio agli appassionati del genere; però, se non avete mai letto un romanzo di Jeffery Deaver e volete dedicarvici ora, forse è meglio iniziare da qualcos'altro...


L'AUTORE
Jeffery Deaver, nato a Glen Ellyn nel maggio del 1950, è un affermato scrittore statunitense. Autore di romanzi thriller, è tre volte vincitore dell'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year, si è visto assegnare il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award. L'opera prima di Jeffery Deaver, venduta in 150 paesi e tradotta in 50 lingue, dà vita al personaggio di Lincoln Rhyme, il geniale criminologo tetraplegico protagonista de Il collezionista di ossa (Sonzogno, 1998), e degli altri otto romanzi della serie a lui dedicata.


LA RECENSIONE DI IBS.it
Kathryn Dance, sulla trentina, snella e slanciata, aveva i capelli biondo scuri raccolti in una treccia tenuta da un nastrino azzurro, scelto e annodato dalla figlia prima di uscire. Indossava un tailleur nero, con gonna lunga a pieghe, camicia bianca e un paio di stivaletti tacco cinque alti alla caviglia di cui si era innamorata a prima vista. Sulla scena di questo nuovo elettrizzante thriller di Jeffery Deaver ricompare l'eroina già protagonista della Bambola che dorme: Kathryn Dance, detective infallibile quanto Lincoln Rhyme e affascinante quanto Amelia Sachs. L'agente del California Bureau of Investigation è chiamata a risolvere un caso che si impone all'attenzione del lettore per gli imprevedibili colpi di scena e le molte false piste. Un gioco di specchi perfetto, in cui è difficile distinguere la verità anche quando mancano poche pagine al termine del libro. Tutto ruota intorno al disegno di una mente criminale. Uno spietato serial killer semina i bordi della Highway 1 di croci di legno; su ognuna incide la data del giorno seguente preannunciando la morte violenta della sua prossima vittima. La prima ad essere ritrovata in fin di vita per annegamento, è una ragazza, Tammy Foster. Analizzando il suo computer, Kathryn Dance e il suo collega Michael O'Neil scoprono che Tammy, assidua frequentatrice della Rete, pochi giorni prima aveva espresso su un blog il suo terrore di morire annegata. Il post era comparso su "The Chilton Report", questo il nome del blog, che si ripromette di essere "la voce morale della nazione. Riflessioni sul lato più sinistro dell'America... ma anche sui suoi lati positivi". Tra i personaggi che vi sono nominati, al centro di accese discussioni da parte dei frequentatori del blog, si segnalano il reverendo Fisk, leader del movimento Life First, in prima linea, senza sdegnare il fanatismo, contro l'aborto e l'eutanasia; e un diciassettenne, Travis Bingham, su cui si addensano ben presto i maggiori sospetti. Travis incarna il tipico adolescente problematico: emarginato e deriso dai compagni di scuola, dall'aspetto poco gradevole, sta sempre solo ed è un patito di Internet e videogiochi. La sua famiglia non è benestante e suo fratello è affetto da un grave handicap. Per di più, il suo passato è macchiato da un episodio dai contorni oscuri: due ragazze persero la vita su un'auto da lui guidata e molti lo ritengono responsabile dell'incidente anche se è stato formalmente scagionato dall'accusa. Insomma Travis è il sospetto ideale: un personaggio dalle mille vite, vittima o carnefice, martire o vendicatore? Kathryn Dance non è un'investigatrice che si lasci abbagliare dalle apparenze e scaverà a fondo nel complesso intrigo di verità nascoste e colpe inconfessabili, prima di arrivare alla soluzione finale... Appassionante e spiazzante, La strada delle croci è un thriller che non permette mai di rilassarsi. Jeffery Deaver è come sempre un maestro della suspense e riesce a coinvolgere il lettore in un'indagine serrata e sorprendente, che tocca anche tematiche sociali e d'attualità, come l'emarginazione, il fanatismo religioso e l'abuso di Internet e della realtà virtuale.


I COMMENTI DEI LETTORI:
Veramente noioso, mi sto chiedendo se anche lui oramai scriva solo per contratto, la trama lenta e la fine con il solito colpo di scena scontato.

L'argomento è attuale in quanto tratta di blog e dei pericoli che si possono incontrare in rete quando si dà troppe informazioni di se stessi qui Deaver ne descrive il mondo facendo una panoramica anche sui giochi di ruolo on-line e le problematiche di quando ci si lascia affascinare troppo fino a scambiare la realtà virtuale con quella reale. La suspence non manca così come il colpo di scena finale che vede la protagonista esperta di cinesica Katryn Dance (non c'è Lincoln Rhyme) smascherare ed arrestare l'assassino dopo una serie di peripezie 'alla Deaver'. Nel complesso un libro scorrevole che non annoia con molti spunti originali.

Da estimatore di Deaver preferisco pensare che non l'abbia scritto lui. Un po' Profondo Blu dello stesso Deaver (per la tematica), un po' il peggior Patterson (due storie parallele, di cui la minore è una scontata vicenda giudiziaria che coinvolge la protagonista), un finale tragicomico (assolutamente inimmaginabile in quanto totalmente campato in aria). Unico lato positivo la caratterizzazione dell'assassino... Può fare sicuramente di meglio.

Un libro che non sembra neanche scritto da J.Deaver. Veramente una delusione, lento negli eventi e sorprendentemente privo della azione che caratterizza tutti i libri dello scrittore. Ho fatto fatica a portarlo a termine. Lento fin dall'inizio, si spera che la pagina dopo e quella ancora dopo siano più scorrevoli e invece continuano ad annoiare. I personaggi mosci e i dialoghi strutturati male. La trama mal sviluppata e un intreccio di più eventi e sottotrame mal riuscito. Brutto, da non comprare, niente a che vedere con il JD de "la sedia vuota", "il collezionista di ossa"... ecc.

Piuttosto deludente. Sicuramente parto prevenuta perchè il protagonista non è Rhyme, eppure il tema dell'universo sintetico e dei blogs è attuale, come anche avvincente dovrebbe essere l'argomento cinesica. Eppure, come ha notato chi mi ha preceduto, alla cinesica si accenna forse in mezza riga. Dance è noiosa, priva di grinta e mordente, così come sono incolori gran parte dei personaggi che la circondano. C'è il finale a sorpresa, ma il libro proprio non decolla.

Partiamo dal presupposto, che il tema trattato nel libro, è sicuramente la cosa più interessante e di attualità del racconto, che ammetto non è sicuramente il miglior romanzo di Deaver, ma nemmeno così malvagio come leggo dai commenti precedenti. Intanto va detto che sarebbe meglio leggere prima "la bambola che dorme", altrimenti è vero che in molti passaggi il libro può sembrare deviare dalla trama principale. Detto questo, il personaggio ricorda l'emarginato di "la sedia vuota", e i troppi "finali" non aiutano a rendere credibile una storia che alla fine si rivela abbastanza banale. Una buona prosecuzione invece nelle vicende personali dei protagonisti.

A me è piaciuto moltissimo. Scorrevole, bella trama e con temi attuali. L'agente Dance, al contrario di alcuni commenti negativi, mi piace. L'unica pecca secondo me sono le capacità assegnate al killer. Riesce a non lasciare mai nessuna traccia di se e far sviare i sospetti, ma per com'è il personaggio nella sua vita normale è improbabile che possa avere tali capacità. Cmq sia molto bello, lo consiglio. Ah ho letto molti altri libri di Deaver e non trovo che questo si discosti molto dal suo modo di scrivere, tiene benissimo testa e paragone con gli altri.

Deaver è uno dei miei autori preferiti, ma devo ammettere che questo libro è stato proprio un suo passo falso. L'ho trovato abbastanza piatto e prolisso. E tutti i riferimenti a "La bambola che dorme" (da leggere necessariamente prima de "La strada delle croci") che ho incontrato durante la lettura sono, a mio parere, estremamente snervanti. Inoltre, il finale mi è sembrato davvero eccessivo. Ho riconosciuto il caratteristico stile di Deaver nelle ultime 150 pagine, ma purtroppo questo non è bastato a risollevare le sorti del libro, che rimane cmq abbastanza mediocre.

Da Deaver non me lo aspettavo, ma questo libro è davvero un pacco. Ci sono pagine e pagine di spiegazione su blog, forum e internet. Che per chi bazzica sono di una noia mortale e per chi non si interessa credo restino comunque incomprensibili. Le avesse messe almeno come nota a fine libro, invece sono inserite nei dialoghi, rendendo la storia davvero illeggibile. Tanto che a metà non mi ricordavo più quale fosse il crimine di cui si occupavano... Inoltre i protagonisti del secondo romanzo della serie (spin off di quelli del famoso Lincoln Rhyme) sono appena sbozzati. Ma se non hai letto il primo romanzo o lo hai letto anni fa... forse una rinfrescatina la si potrebbe dare (io mi sono immaginata la protagonista bionda fino a che non ha detto, verso la fine, di essere castana...) Non lo consiglio!

Lo stile di Deaver è inconfondibile e, in questo romanzo, si ritrovano tutte le sue capacità di narratore in grado di creare tensione e suspance per guidarci ad un colpo di scena dopo l'altro. Dei libri dedicati a Kathryn Dance questo è, a mio avviso, il migliore come trama e personaggi coinvolti.

Nessun commento:

Posta un commento