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lunedì 17 maggio 2010

"Silenzio assoluto" di Frank Schätzing: impressioni a caldo

Frank Schätzing - SILENZIO ASSOLUTO

Che cosa ci fa un ex terrorista a Colonia, mentre la città si prepara all'arrivo dei più potenti della Terra, convocati per l'imminente G8? È la domanda che tormenta Liam O'Connor, fisico irlandese candidato al Premio Nobel e autore di bestseller, in Germania per un tour promozionale. Liam è certo di aver visto proprio all'aeroporto un suo vecchio amico, Paddy Clohessy, un tempo membro dell'IRA e ora, almeno in apparenza, impiegato nella struttura che è al centro della rete di massima sicurezza che circonda la città. Genio per natura (e spesso ubriaco per scelta), Liam non riesce a convincere nessuno del potenziale pericolo: la sua addetta stampa, Kika Wagner, è troppo occupata a fargli rispettare gli impegni presi con i librai e i notabili cittadini per dar retta ai suoi sproloqui; la polizia è travolta da una valanga di problemi ben più concreti; i responsabili dell'aeroporto sono sicuri di aver creato intorno a loro una fortezza inattaccabile. Eppure Liam ha ragione: qualcuno ha deciso che quel G8 è il momento giusto per colpire al cuore la comunità internazionale, per compiere un attentato così eclatante da cambiare per sempre il destino dell'umanità. E soltanto lui può capire sino in fondo la tecnologia avveniristica che si nasconde dietro quel progetto e fermarlo. Sempre che il killer non fermi prima lui.

Titolo originale: "Lautlos"
Casa Editrice Nord (collana Narrativa Nord)
Traduzione: Paolo Scopacasa
2008 - 669 pagine - € 18.60

LA RECENSIONE:
Autore ormai di culto in tutta Europa, Frank Schätzing, dopo il l'ecothriller Il quinto giorno e il giallo storico Il Diavolo nella cattedrale, torna per rincarare la nostra dose adrenalinica con un romanzo carico di suspense.
Colonia, la sua città natale, è ancora una volta lo scenario all'interno del quale si muovono i personaggi, stavolta però all'invenzione narrativa si affiancano fatti di cronaca realmente accaduti e personalità della politica internazionale che hanno effettivamente contribuito a modificare le sorti del mondo. Nella primavera del 1999 a Colonia si prepara la riunione del G8, un vertice delle otto superpotenze mondiali convocate attorno a un tavolo per porre fine alla guerra dei Balcani. Nel cuore dell'Europa, a pochi chilometri dal confine italiano, uno scontro etnico e religioso si sta consumando da anni. Il presidente serbo Milosevic è accusato di genocidio nei confronti delle minoranze etniche insediate nella provincia del Kosovo e il suo movimento nazionalista sta tentando con ogni mezzo di preservare i privilegi della popolazione serba, a costo di sterminare intere branche della popolazione, a costo di scontrarsi con la potenza militare degli Stati Uniti. L'intervento militare in Kosovo da parte delle truppe delle Nazioni Unite è una delle alternative da discutere durante il vertice di Colonia, ed è anche il motivo per cui un gruppo di nazionalisti serbi, il Cavallo di Troia, deve assolutamente fermarne i lavori.
I killer ingaggiati sono due tra i più abili in circolazione, un uomo e una donna già impiegati nelle zone più calde del mondo, i mezzi economici e tecnologici messi a disposizione sono di altissimo livello, così come l'obiettivo da colpire: il presidente degli Stati Uniti. Ma l'attentato non può essere un semplice omicidio, l'azione deve essere carica di un forte significato simbolico, deve avvenire in un luogo e in un momento preciso, deve essere spettacolare. Per fare ciò bisogna impiegare le tecnologie più all'avanguardia, un'arma che agli occhi dei non addetti ai lavori sembra provenire da un futuro fantascientifico.
Non per Liam O'Connor. Fisico in odore di premio Nobel, scrittore noto in tutta Europa, questo geniale personaggio si ritrova nelle ore a ridosso del G8 proprio a Colonia, per la promozione del suo ultimo libro. In bilico, nei suoi rari momenti di sobrietà, tra la percezione del reale e la distorsione delle immagini, Liam sarà l'unico a percepire il pericolo incombente per l'intera comunità internazionale, così come è l'unico a conoscere il funzionamento di quell'arma avveniristica.
Grazie alla sua abilità nel descrivere la psicologia dei personaggi e all'utilizzo di fonti documentarie e tecniche in grado di rendere verosimili anche le invenzioni, Schätzing confeziona un thriller di grandissimo impatto, uno scenario terribilmente realistico in cui si muovono personaggi carichi di spessore e umanità. L'ennesima conferma per tutti gli appassionati del genere.

IL MIO GIUDIZIO:
Avevo letto in rete delle recensioni entusiastiche relative a "Il quinto giorno" e così, incuriosito, mi sono recato in libreria dalla quale ne sono uscito sì con un libro di Frank Schätzing, ma con un titolo diverso... non escludo, in futuro, di ritentare l'acquisto dal momento che Silenzio assoluto mi ha favorevolmente impressionato pur non essendo il "capolavoro" dello scrittore tedesco.
E' un thriller che si basa su una trama molto interessante, ben ideata e altrettanto ben descritta, caratterizzato da un'elevata "prolificità" nelle descrizioni degli stati d'animo e dei pensieri dei vari personaggi.
Sicuramente la storia "minima" Schätzing avrebbe potuto tranquillamente chiuderla con 200 pagine di libro anziché dilungarsi in oltre 650 facciate sviscerando pensieri, umori, ricordi, desideri, dettagliati riferimenti storici... ma tutto sommato, anche se per molti lettori questo ha rappresentato un ostacolo insuperabile nel portare a termine la lettura del libro (come si può leggere sotto), a me la cosa non è affatto dispiaciuta.
De gustibus...

I COMMENTI DEI LETTORI:
Mi è piaciuto. E' un thriller politico e tecnologico dove si alternano diversi protagonisti sempre molto ben definiti e collocati. Molto bello lo stile preciso e documentato cha fa emergere il vero protagonista che è senza dubbio l'autore. E' scritto davvero con uno stile particolare e si vede come l'autore si sia ben documentato. E' interessante anche del punto di vista politico internazionale e porge una visione di quelli che sono i problemi delle varie potenze mondiali storiche con lo sfondo di un fatto politico molto importante e dell'ultimo conflitto balcanico.

Sono a metà volume e promette bene. Schatzing è per le sfide a tutto campo (v. la cattedrale e il quinto giorno). Qui rimaneggia il genere complotto alla Christopher Reich e John Grisham. La prima parte ricalca l'intreccio del film "the jackal" di qualche anno fa. Personaggi ben tratteggiati e narrativa scorrevole.

Sono irritata e delusa. Non sembra neppure scritto dall'autore de Il quinto giorno. Prolisso lo è, ma anche insopportabile... un attentato terroristico durante il G8 a cui partecipa, tra gli altri, Bill Clinton: scenari di circa 10 anni fa, con annessi Serbi, Yugoslavia, Milosevic ecc. ecc. Un antipatico protagonista, "bellissimo", scienziato e ubriacone, che deve salvare il mondo. Questo romanzo, secondo me, vede la luce solo a seguito del successo dovuto a Il quinto giorno e, anche, a Il mondo d'acqua; certi editori pubblicano "a ritroso" (vedi il caso Dan Brown), ma per onestà intellettuale dovrebbero almeno avvertire il lettore. Chi volesse il libro, glielo regalo. E non credo di fargli un favore.

Era dai tempi de "Il giorno dello Sciacallo" che non leggevo qualcosa di entusiasmante. L'autore riprende con successo il plot caro a Frederick Forsyth, cioè una organizzazione che vuole eliminare un capo di stato, assolda uno, anzi due, killer ed essi sono abilissimi nel tentare di portare a termine il loro compito. Differenze con "the jackal"? in esso c'era più astuzia - mirabili i travestimenti - e più artigianato; erano i tempi in cui bastava essere un ottimo tiratore ed avere la carabina giusta più tanta astuzia, per tenerci incollati a leggere, oggi è d'obbligo lo high-tech, con meno artigianato. Buona, ottima compagnia per le vicine vacanze, buon svago.

Il romanzo parte con molte ambizioni e diverse pretese, ma non decolla mai veramente, assomiglia ad un'opera incompiuta. La trama è esile, l'intera vicenda potrebbe essere raccontata in non più di 200 pagine, invece ne dura quasi 650: il plot viene allungato a dismisura con una serie di riflessioni esistenziali/filosofiche/storiche o politiche che l'autore mette in bocca a tutti, ma proprio a tutti: al protagonista, alla sua fidanzata, ai personaggi-spalla, ai buoni, ai cattivi, ai poliziotti, a tutti. Ne consegue che i protagonisti molto spesso (direi sempre) VERAMENTE POCO CREDIBILI, e le citazioni a conferma di ciò sono innumerevoli: dalla scena di sesso tra il protagonista e la sua partner assolutamente improponibile (ma l'autore ha mai avuto rapporti sessuali? Un uomo ed una donna mentre vivono la passione in modo selvaggio non fanno citazioni edotte di lirica o di letteratura), alla scena finale dove - non voglio dare dettagli - succede che invece di agire in fretta i buoni ed i cattivi filosofeggiano tutti assieme. Sono stucchevoli le continue citazioni storiche e politiche, danno l'idea di qualcosa di didascalico e coinvolgono poco il lettore. Grottesca infine anche l'idea di includere Bill Clinton tra i personaggi. Dispiace perchè alcuni passaggi dell'opera sono interessanti (ad es. la scena del sequestro di Kuhn), e l'idea di fondo mi pare buona. Tuttavia lo sviluppo è troppo tortuoso. Ribadisco: romanzo poco credibile ed a tratti noioso, per un thriller non c'è giudizio peggiore... Sono d'accordo con la lettrice che sostiene che "Il quinto giorno" sembra sia scritto da un altro scrittore...

Il titolo del libro porta con sé il suo giudizio: tante parole, a volte troppe, una trama scontata fin dall'inizio, poca inventiva e storia al limite del verosimile. Insomma: silenzio assoluto!!!

Dopo aver letto "il quinto giorno" mi sono detto: "però, mica male questo autore. Ricordatene per il futuro!". Per il futuro appunto... e non per un libro che arriva direttamente dal passato e che se non aveva fatto successo qualche motivo deve pur esserci! Solo quando te lo trovi tra le mani capisci questo e ti auguri che sia l'eccezione che confermi la regola, speri che per qualche strano caso sia passato in sordina e che sia invece bello ed avvincente. Ed invece niente di tutto ciò: per carità si può anche leggerlo ma solo perchè dispiace in fondo buttare i soldi spesi mettendolo mestamente da parte come merita. La storia non è neanche male ma è un polpettone folosofico-etnico-tecnologico che non vedi l'ora di finire. Si arriva ad essere così stanchi di questi personaggi che all'azione sostituiscono una prosa pesante e noiosa che quasi quasi ti metteresti a tifare per i cattivi purchè la storia finisca lì! La cosa che più mi preoccupa è che prima di iniziare il libro in questione ho comprato anche "Il diavolo nella cattedrale" (sempre perchè mi era piaciuto "il quinto giorno") ed ora tremo al pensiero che sia come questo! Speriamo bene....

Un libro nel quale attendi il colpo di scena che lo rivitalizzi, invece ti perdi in una pedante storia d'amore e nel Presidente degli USA che viene salvato da uno scrittore alcolizzato e sciupafemmine. Pessimo.

Per tutto il libro ho aspettato che la storia prendesse quota ma questo momento non è arrivato mai. Sarebbero state sufficienti la metà delle pagine. Delusione.

Maledetto me. Uno può essere fruitore della narrativa di consumo. Uno può fidarsi di un autore apprezzato nel suo precedente lavoro (Il quinto giorno). Uno può lasciarsi tentare dall'ultimo acquisto di un conoscente, bibliofilo accanito. Per quante giustificazioni uno possa avere, per la prima volta in vita mia mi pento dei soldi spesi nell'acquisto di un libro. "Silenzio assoluto" è uno dei rari casi di libro che non terminerò. Prolisso, piatto, datato. In una parola: inutile.

Beh, mi sembrava ovvio... mi avevano consigliato "il quinto giorno" e io invece mi sono comprato "silenzio assoluto"... che errore, proprio non mi è piaciuto.

Senz'altro deve piacere il genere del thriller storico politico, altrimenti è solo un mattone difficilmente digeribile.

Beh non sarà un'opera prima, non è forse un autore di quelli "must" ma è scritto e soprattutto tradotto bene. La cosa + importante è che cmq l'autore conosce (forse per diretta esperienza) la psicologia umana e ne fa un ottimo e delicato uso; il tutto è poi inserito in un contesto tecnico che appassiona.

Ho letto "il quinto giorno" e "il diavolo nella cattedrale", mi sono piaciuti tutti e due, poi ho letto "silenzio assoluto". Dei tre, l'ultimo è l'unico al quale si potrebbero togliere almeno 200 pagine senza danneggiarlo, anzi.....

Dopo un inizio imbarazzante, la storia si intreccia con passione. Certo, tutto è abbastanza prevedibile, i "cattivi" non lo sono abbastanza e Frank non è proprio un simpaticone ma, dopo "Il diavolo della cattedrale"...

Mi ha completamente deluso, dopo il quinto giorno, e il diavolo nella cattedrale, pensavo di andare sul sicuro. Niente mi spiace x Shatzing ma questo non doveva farmelo.

La tentazione di attribuire il minimo dei voti è molto alta: prolisso, inutile, tedioso, logorroico in certi punti. Voto 2/5 solo perchè la firma è la stessa di colui che ha scritto uno dei migliori romanzi contemporanei (il 5° giorno).

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